Secondo tre ricercatori americani, ci sarebbe una relazione tra i "tweet" degli utenti e le variazioni dell'indice di Wall Street. Al punto che si potrebbero prevedere con l'87,6% di esattezza
Twitter guru della Borsa, capace di prevedere le variazioni dell'indice Dow Jones con un'esattezza pari al 87,6%? Lo sostengono tre ricercatori americani, che però ammettono di non riuscire a capire perché.
Tutto è cominciato nel 2008, quando i tre, studiosi dell'università di Bloomington nell'Indiana, analizzano quasi 10 milioni di "tweet", i messaggi di massimo 140 caratteri, che si scambiavano gli allora 2,7 milioni di iscritti del sito di microblogging. I messaggi analizzati sono stati divisi in categorie: positivi o negativi, ma anche ordinati in una scala in cui ai sei gradini corrispondono diverse emozioni, dalla calma alla felicità. Proprio la proporzione sul totale dei messaggi che esprimono la calma permetterebbero, secondo i ricercatori, di predire le oscillazioni del Dow Jones con un anticipo variabile dai due ai sei giorni. E un livello di esattezza pari al 87,6%.
Perplessi? Lo sono anche i tre studiosi. Non sanno spiegarsi perché solo la proporzione dei messaggi legati alla calma permette di predire le variazioni dell'indice di Borsa. Non capiscono nemmeno quali relazioni possano legare gli stati d'animo delle persone al Dow Jones. L'unica certezza è che, con una percentuale d'esattezza così alta, varrebbe la pena provare ad usare l'algoritmo.
Tutto è cominciato nel 2008, quando i tre, studiosi dell'università di Bloomington nell'Indiana, analizzano quasi 10 milioni di "tweet", i messaggi di massimo 140 caratteri, che si scambiavano gli allora 2,7 milioni di iscritti del sito di microblogging. I messaggi analizzati sono stati divisi in categorie: positivi o negativi, ma anche ordinati in una scala in cui ai sei gradini corrispondono diverse emozioni, dalla calma alla felicità. Proprio la proporzione sul totale dei messaggi che esprimono la calma permetterebbero, secondo i ricercatori, di predire le oscillazioni del Dow Jones con un anticipo variabile dai due ai sei giorni. E un livello di esattezza pari al 87,6%.
Perplessi? Lo sono anche i tre studiosi. Non sanno spiegarsi perché solo la proporzione dei messaggi legati alla calma permette di predire le variazioni dell'indice di Borsa. Non capiscono nemmeno quali relazioni possano legare gli stati d'animo delle persone al Dow Jones. L'unica certezza è che, con una percentuale d'esattezza così alta, varrebbe la pena provare ad usare l'algoritmo.