Ospedali in servizio minimo, voli cancellati e trasporti a singhiozzo per la protesta proclamata dai sindacati contro la riforma del mercato del lavoro. Tafferugli tra le forze dell'ordine e manifestanti a Madrid e a Barcellona: feriti e arresti. LE FOTO
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Decine di voli cancellati, treni, bus, metro, ospedali e scuole in servizio minimo. Perfino il re si è fermato, in segno di 'neutralità': la Spagna ha vissuto mercoledì 29 settembre il primo sciopero generale dell'era Zapatero, convocato dai due grandi sindacati del paese, Ugt e Ccoo, contro la riforma del mercato del lavoro e la manovra antideficit decise dal governo.
La protesta è stata largamente pacifica nel Paese. Ma ci sono stati incidenti soprattutto a Barcellona e Madrid, con duri scontri fra picchetti di sciopero nella capitale, giovani antisistema nella città catalana, con la polizia. Il bilancio della giornata è di circa 30 feriti e 80 arresti.
Lo sciopero interviene in un momento delicato per la Spagna, alla vigilia della presentazione in Parlamento della finanziaria anti-deficit da parte del premier Jose' Luis Zapatero e mentre è atteso un possibile declassamento del rating sul debito del Paese da parte di Moody's. I sindacati hanno parlato di un "grande successo", valutando nel 70% circa l'adesione allo sciopero. Ugt e Ccoo, finora vicini al governo socialista, hanno proclamato lo sciopero con riluttanza, spinti anche dalla drammatica situazione dell'occupazione, con un esercito di 4 milioni di senza lavoro, il 20% della popolazione attiva. Il governo ha assunto toni concilianti, attento ad evitare un vero strappo con i suoi alleati naturali. Il ministro del Lavoro Celestino Corbacho ha salutato "il senso di responsabilità" dei leader sindacali.
Lo sciopero è stato seguito in forma diversa a seconda dei settori. Si sono fermati i porti, l'industria dell'auto. L'adesione è stata forte nei trasporti (ma il metro' di Madrid ha funzionato al 75%), con servizi minimi garantiti (20% dei voli internazionali, 25% dei treni), come in scuole e ospedali. Ma hanno aperto la maggior parte di negozi, ristoranti, servizi. Il governo non ha dato una stima globale. Per Corbacho, che ha citato un "quasi 100%" nell'auto e un 3% per ristoranti e alberghi,lo sciopero ha avuto "una adesione diseguale" con un "effetto moderato".
Gli incidenti più seri si sono verificati nella capitale e a Barcellona. A Getafe, alla periferia di Madrid, la polizia ha sparato per aria per liberare due agenti rimasti rinchiusi dietro i cancelli dell'impresa aeronautica Eads presidiati da circa 200 manifestanti, e poi ha caricato. Scontri anche nel cuore di Madrid, sulla Gran Via. A Barcellona decine di giovani anti-sistema si sono scontrati con i reparti antisommossa attorno a Piazza della Università, a due passi dalla Rambla, hanno bruciato una autopattuglia, lanciato sassate. Circa 20 gli arrestati. Gli scontri sono poi ripresi vicino alla cattedrale. A fine pomeriggio circa 80 persone erano state fermate in tutto il Paese, una trentina i feriti negli scontri.
Circa 100 manifestazioni pacifiche hanno chiuso la giornata di sciopero in tutto il Paese, con la partecipazione di decine di migliaia di persone. La più importante a fine pomeriggio a Madrid, fra Paseo del Prado e Puerta del Sol.
Per rispetto al diritto di sciopero scritto nella Costituzione, si è fermato anche il re. Juan Carlos ha annullato tutti gli impegni ufficiali esterni. E' stato, hanno precisato da Casa Reale, un gesto di neutralità istituzionale, non un'adesione.
Decine di voli cancellati, treni, bus, metro, ospedali e scuole in servizio minimo. Perfino il re si è fermato, in segno di 'neutralità': la Spagna ha vissuto mercoledì 29 settembre il primo sciopero generale dell'era Zapatero, convocato dai due grandi sindacati del paese, Ugt e Ccoo, contro la riforma del mercato del lavoro e la manovra antideficit decise dal governo.
La protesta è stata largamente pacifica nel Paese. Ma ci sono stati incidenti soprattutto a Barcellona e Madrid, con duri scontri fra picchetti di sciopero nella capitale, giovani antisistema nella città catalana, con la polizia. Il bilancio della giornata è di circa 30 feriti e 80 arresti.
Lo sciopero interviene in un momento delicato per la Spagna, alla vigilia della presentazione in Parlamento della finanziaria anti-deficit da parte del premier Jose' Luis Zapatero e mentre è atteso un possibile declassamento del rating sul debito del Paese da parte di Moody's. I sindacati hanno parlato di un "grande successo", valutando nel 70% circa l'adesione allo sciopero. Ugt e Ccoo, finora vicini al governo socialista, hanno proclamato lo sciopero con riluttanza, spinti anche dalla drammatica situazione dell'occupazione, con un esercito di 4 milioni di senza lavoro, il 20% della popolazione attiva. Il governo ha assunto toni concilianti, attento ad evitare un vero strappo con i suoi alleati naturali. Il ministro del Lavoro Celestino Corbacho ha salutato "il senso di responsabilità" dei leader sindacali.
Lo sciopero è stato seguito in forma diversa a seconda dei settori. Si sono fermati i porti, l'industria dell'auto. L'adesione è stata forte nei trasporti (ma il metro' di Madrid ha funzionato al 75%), con servizi minimi garantiti (20% dei voli internazionali, 25% dei treni), come in scuole e ospedali. Ma hanno aperto la maggior parte di negozi, ristoranti, servizi. Il governo non ha dato una stima globale. Per Corbacho, che ha citato un "quasi 100%" nell'auto e un 3% per ristoranti e alberghi,lo sciopero ha avuto "una adesione diseguale" con un "effetto moderato".
Gli incidenti più seri si sono verificati nella capitale e a Barcellona. A Getafe, alla periferia di Madrid, la polizia ha sparato per aria per liberare due agenti rimasti rinchiusi dietro i cancelli dell'impresa aeronautica Eads presidiati da circa 200 manifestanti, e poi ha caricato. Scontri anche nel cuore di Madrid, sulla Gran Via. A Barcellona decine di giovani anti-sistema si sono scontrati con i reparti antisommossa attorno a Piazza della Università, a due passi dalla Rambla, hanno bruciato una autopattuglia, lanciato sassate. Circa 20 gli arrestati. Gli scontri sono poi ripresi vicino alla cattedrale. A fine pomeriggio circa 80 persone erano state fermate in tutto il Paese, una trentina i feriti negli scontri.
Circa 100 manifestazioni pacifiche hanno chiuso la giornata di sciopero in tutto il Paese, con la partecipazione di decine di migliaia di persone. La più importante a fine pomeriggio a Madrid, fra Paseo del Prado e Puerta del Sol.
Per rispetto al diritto di sciopero scritto nella Costituzione, si è fermato anche il re. Juan Carlos ha annullato tutti gli impegni ufficiali esterni. E' stato, hanno precisato da Casa Reale, un gesto di neutralità istituzionale, non un'adesione.