Unicredit, Profumo verso le dimissioni

Economia
Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit
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E' crisi all'interno della banca per la presenza sempre più rilevante dei soci libici. Convocato per martedì un Cda straordinario: le deleghe dell'ad potrebbero passare al presidente Rampl

C’è grande attesa per il consiglio di amministrazione straordinario di Unicredit in programma martedì, al quale l'amministratore delegato Alessandro Profumo potrebbe presentare le dimissioni e le sue deleghe potrebbero passare al presidente Dieter Rampl ed al top management. La convocazione del Cda in tempi brevissimi giunge al culmine delle tensioni tra l'ad e i soci italiani, ma anche con il presidente Rampl, a causa della crescente presenza nell'azionariato dei soci libici. Sulla ipotesi delle dimissioni dell'ad, secondo fonti vicine a Unicredit, "è possibile che domani Profumo si dimetta: il clima è pesante, potrebbe essere una crisi vera".

Intanto tra i soci libici  Lia (Libyan Investment Authority) è salita al 2,594% già lo scorso 31 agosto anche se la notizia è filtrata solo a metà settembre, mentre Central Bank of Libya (Cbl), che detiene il 4,988%, ha dichiarato di essere un'istituzione indipendente e che le operazioni sono decise dal board, composto per la maggioranza da persone indipendenti e non provenienti dal settore pubblico.

Fra gli azionisti di Unicredi, alcune fondazioni bancarie (Cariverona e Crt le principali) attendono chiarimenti sulla presenza libica nella banca che secondo alcuni è stata assecondata da Profumo. Il nodo da sciogliere è se i due soggetti libici siano indipendenti l'uno dall'altro o collegati al punto da far scattare il limite statutario al diritto di voto in assemblea del 5%.

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