Per il governatore di Bankitalia bisogna diventare produttivi e competitivi come Berlino. E aggiunge: “La ripresa mondiale resterà con noi e quella europea, che vede un divario tra il Nord e il Sud del Vecchio Continente, si sta diffondendo”
Per crescere di più "l'Italia deve diventare produttiva e competitiva come la Germania". Lo ha detto il governatore di Bankitalia Mario Draghi, impegnato a Seul in qualità di presidente del Financial Stability Board (Fsb) in una conferenza sulla riforma della finanza.
Per Draghi la ripresa mondiale "resterà con noi" e quella europea, che vede un divario fra il Nord e il Sud del Vecchio Continente, si sta diffondendo anche fra i paesi meno veloci a ripartire. "Ci sono maggiori probabilità che questa ripresa non ci abbandoni" dice. E per l'Europa, dove "la crescita è più marcata al Nord che al Sud, l'impressione è di una ripresa "con basi più ampie e con segnali positivi sia sul fronte de consumi che degli investimenti".
Alcuni rischi, ha spiegato tuttavia il governatore, restano però in piedi. Gli elementi di rischiosità sono legati soprattutto alla rimozione delle misure di stimolo economico e alla fragilità dei mercati finanziari. La crescita, in particolare, è sostenuta soprattutto dal commercio mondiale e per l'Europa l'export è un elemento trainante. "Ci sono ancora mercati fragili" ha proseguito il governatore, ma sul fronte europeo un elemento positivo è dato dalla bassa inflazione, "le cui aspettative sono ancorate al livello più basso degli ultimi cinque anni".
Per Draghi la ripresa mondiale "resterà con noi" e quella europea, che vede un divario fra il Nord e il Sud del Vecchio Continente, si sta diffondendo anche fra i paesi meno veloci a ripartire. "Ci sono maggiori probabilità che questa ripresa non ci abbandoni" dice. E per l'Europa, dove "la crescita è più marcata al Nord che al Sud, l'impressione è di una ripresa "con basi più ampie e con segnali positivi sia sul fronte de consumi che degli investimenti".
Alcuni rischi, ha spiegato tuttavia il governatore, restano però in piedi. Gli elementi di rischiosità sono legati soprattutto alla rimozione delle misure di stimolo economico e alla fragilità dei mercati finanziari. La crescita, in particolare, è sostenuta soprattutto dal commercio mondiale e per l'Europa l'export è un elemento trainante. "Ci sono ancora mercati fragili" ha proseguito il governatore, ma sul fronte europeo un elemento positivo è dato dalla bassa inflazione, "le cui aspettative sono ancorate al livello più basso degli ultimi cinque anni".