Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha invitato i sindacati a differire la mobilitazione, ma UilTrasporti conferma le 48 ore di stop. Controesodo a rischio
Lo sciopero - Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha "invitato i sindacati a differire ad altra data" lo sciopero dei lavoratori Tirrenia indetto per il 30 e 31 agosto". Ma la UilTrasporti risponde: la mobilitazione si farà. E con l'adesione di Orsa e Federmar Cisal che intendono aderire alla protesta proclamata dalla Uilt, potrebbero essere circa 20mila i passeggeri lasciati piedi.
Insomma, avverte la UilTrasporti: non viaggiate il 30 e il 31.
"La responsabilità della protesta - ha detto Giuseppe Caronia, segretario generale delll'organizzazione sindacale - va ascritta tutta al governo. Respingiamo qualsiasi responsabilità in questo enso. Se il governo avesse voluto avrebbe potuto convocarci prima, avremmo iniziato a discutere e probabilmente avremmo potuto evitare questi disagi a migliaia di cittadini".
La convocazione dei sindacati. Intanto, Matteoli ha convocato per lunedì 6 settembre, alle ore 17,30, i sindacati sulla privatizzazione di Tirrenia. A renderlo noto una nota del dicasterto. Alla riunione parteciperanno anche la Presidenza del Consiglio, i Ministeri dell'Economia, del Lavoro e l'Amministratore straordinario di Tirrenia.
Saglia: Creare una bad company. Circa la proposta del sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, secondo il quale la vicenda Tirrenia può essere risolta con la creazione di una bad company che separi gli asset in passivo da quelli ancora capaci di creare reddito analogamente alla soluzione adottata per l'Alitalia, poi, Matteoli ha detto di non saperne nulla: "Lo contatterò per sapere cosa intende, non posso rispondere perche non ne so nulla".
L'ultimatum di Bruxelles. Riguardo alle sorti della compagnia di navigazione pubblica, secondo il ministro, "se non si troverà una soluzione entro settembre (termine ultimo per la privatizzazione deciso con la Ue) dovremo prolungare le concessioni e trovare un accordo con l'Europa per trovare una soluzione oltre la scadenza del 30 settembre".
Insomma, avverte la UilTrasporti: non viaggiate il 30 e il 31.
"La responsabilità della protesta - ha detto Giuseppe Caronia, segretario generale delll'organizzazione sindacale - va ascritta tutta al governo. Respingiamo qualsiasi responsabilità in questo enso. Se il governo avesse voluto avrebbe potuto convocarci prima, avremmo iniziato a discutere e probabilmente avremmo potuto evitare questi disagi a migliaia di cittadini".
La convocazione dei sindacati. Intanto, Matteoli ha convocato per lunedì 6 settembre, alle ore 17,30, i sindacati sulla privatizzazione di Tirrenia. A renderlo noto una nota del dicasterto. Alla riunione parteciperanno anche la Presidenza del Consiglio, i Ministeri dell'Economia, del Lavoro e l'Amministratore straordinario di Tirrenia.
Saglia: Creare una bad company. Circa la proposta del sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, secondo il quale la vicenda Tirrenia può essere risolta con la creazione di una bad company che separi gli asset in passivo da quelli ancora capaci di creare reddito analogamente alla soluzione adottata per l'Alitalia, poi, Matteoli ha detto di non saperne nulla: "Lo contatterò per sapere cosa intende, non posso rispondere perche non ne so nulla".
L'ultimatum di Bruxelles. Riguardo alle sorti della compagnia di navigazione pubblica, secondo il ministro, "se non si troverà una soluzione entro settembre (termine ultimo per la privatizzazione deciso con la Ue) dovremo prolungare le concessioni e trovare un accordo con l'Europa per trovare una soluzione oltre la scadenza del 30 settembre".