Dopo l'allarme lanciato dalla Federal Reserve sull'uscita dalla crisi, i listini europei chiudono in negativo: male Francoforte, Londra e Parigi. Madrid e Milano maglie nere: il Ftse Mib in flessione del 3,20%. Chiusura negativa anche per Wall Street
Le borse europee affondano sui rinnovati timori della solidità della ripresa economica negli Stati Uniti.
La riunione di martedì del comitato di politica monetaria della Federal Reserve ha gelato gli entusiasmi sulla velocità dell'uscita dalla crisi, nonostante la Fed abbia annunciato che terrà i tassi al livello record attuale, vicino allo zero.
Non hanno aiutato la seduta i dati macroeconomici provenienti da Oltreoceano. Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti è salito a 49,9 miliardi di dollari a giugno, rispetto ai 42 miliardi di maggio.
Il dato è nettamente superiore alle stime, che fissavano il deficit a 42,7 miliardi.
Un mix di fattori che ha provocato un'ondata di ordini di vendita sui mercati finanziari. A partire da Tokyo, che ha chiuso in calo del 2,70%, per continuare con le borse europee, appesantite dalla partenza in rosso di Wall Street.
Il Dow Jones Industrial, in flessione del 2,15%, ha contribuito ad affossare le piazze del Vecchio Continente. Londra chiude in calo del 2,44%, Francoforte del 2,10% e Parigi del 2,74%. Milano si guadagna la maglia nera, con il Ftse Mib in flessione del 3,20% a 20.579 punti, che scivola sotto quota 21 mila.
L'All Share cede il 3,04% e lo Star l'1,90%, segnala che le vendite si concentrano sulle blue chip di Piazza Affari.
Chiusura in territorio negativo anche per Wall Street. Il Dow Jones perde il 2,46% a 10.382,62 punti, il Nasdaq perde il 3,01% a 2.208,63 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,79% a 1.089,75 punti.
La riunione di martedì del comitato di politica monetaria della Federal Reserve ha gelato gli entusiasmi sulla velocità dell'uscita dalla crisi, nonostante la Fed abbia annunciato che terrà i tassi al livello record attuale, vicino allo zero.
Non hanno aiutato la seduta i dati macroeconomici provenienti da Oltreoceano. Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti è salito a 49,9 miliardi di dollari a giugno, rispetto ai 42 miliardi di maggio.
Il dato è nettamente superiore alle stime, che fissavano il deficit a 42,7 miliardi.
Un mix di fattori che ha provocato un'ondata di ordini di vendita sui mercati finanziari. A partire da Tokyo, che ha chiuso in calo del 2,70%, per continuare con le borse europee, appesantite dalla partenza in rosso di Wall Street.
Il Dow Jones Industrial, in flessione del 2,15%, ha contribuito ad affossare le piazze del Vecchio Continente. Londra chiude in calo del 2,44%, Francoforte del 2,10% e Parigi del 2,74%. Milano si guadagna la maglia nera, con il Ftse Mib in flessione del 3,20% a 20.579 punti, che scivola sotto quota 21 mila.
L'All Share cede il 3,04% e lo Star l'1,90%, segnala che le vendite si concentrano sulle blue chip di Piazza Affari.
Chiusura in territorio negativo anche per Wall Street. Il Dow Jones perde il 2,46% a 10.382,62 punti, il Nasdaq perde il 3,01% a 2.208,63 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,79% a 1.089,75 punti.