Sostegno pieno alla Fiat da parte dei vertici di Confindustria riuniti a Bruxelles. Per il presidente degli industriali l'accordo è a questo punto immodificabile. Nuovo affondo contro la Fiom, incapace di "comprendere le sfide che abbiamo davanti"
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In fondo all'articolo i servizi e le interviste di SKY TG24
Il dopo referendum di Pomigliano e la volontà del Lingotto a lavorare con le sigle sindacali che hanno firmato l'accordo sono stati al centro dell'intervento di Emma Marcegaglia a margine del convegno dei vertici di Confindustria a Bruxelles. Per il leader degli industriali italiani è apprezzabile e soddisfacente che la Fiat abbia deciso "di andare avanti con i lavoratori". Plauso anche per "i sindacati che condividono quelle scelte", non senza un nuovo affondo alla Fiom, incapace di comprendere "le sfide che abbiamo davanti in nome di principi astratti".
Il presidente della Confindustria ha voluto però sottolineare che quello di Pomigliano è un caso specifico, in quanto riguarda "uno stabilimento che viene da decenni di assenteismo e false malattie fuori misura nonché un tasso anomalo di scioperi". Per la Marcegaglia "è giusto che la Fiat chieda che ci sia un certo livello di produttività; non è una lesione dei diritti dei lavoratori: è un fatto sacrosanto e di buon senso".
"Ricordiamo che la maggioranza ha votato a favore e tutti i sindacati, tranne uno, hanno condiviso il piano per fare dopo tanti anni dello stabilimento di Pomigliano uno stabilimento in linea con quelli cinesi ma con tutti gli altri italiani", ha sottolineato il leader degli industriali italiani, ribadendo che la Confindustria darà il proprio contributo "perché si possa arrivare a una conclusione". Dicendosi quindi "ottimista", la Marcegaglia ha concluso: "La strada è ora andare avanti sul piano e capire come rendere questo contratto fattibile. L'accordo non si cambia".
Tutti i video sulla vicenda di Pomigliano
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Il dopo referendum di Pomigliano e la volontà del Lingotto a lavorare con le sigle sindacali che hanno firmato l'accordo sono stati al centro dell'intervento di Emma Marcegaglia a margine del convegno dei vertici di Confindustria a Bruxelles. Per il leader degli industriali italiani è apprezzabile e soddisfacente che la Fiat abbia deciso "di andare avanti con i lavoratori". Plauso anche per "i sindacati che condividono quelle scelte", non senza un nuovo affondo alla Fiom, incapace di comprendere "le sfide che abbiamo davanti in nome di principi astratti".
Il presidente della Confindustria ha voluto però sottolineare che quello di Pomigliano è un caso specifico, in quanto riguarda "uno stabilimento che viene da decenni di assenteismo e false malattie fuori misura nonché un tasso anomalo di scioperi". Per la Marcegaglia "è giusto che la Fiat chieda che ci sia un certo livello di produttività; non è una lesione dei diritti dei lavoratori: è un fatto sacrosanto e di buon senso".
"Ricordiamo che la maggioranza ha votato a favore e tutti i sindacati, tranne uno, hanno condiviso il piano per fare dopo tanti anni dello stabilimento di Pomigliano uno stabilimento in linea con quelli cinesi ma con tutti gli altri italiani", ha sottolineato il leader degli industriali italiani, ribadendo che la Confindustria darà il proprio contributo "perché si possa arrivare a una conclusione". Dicendosi quindi "ottimista", la Marcegaglia ha concluso: "La strada è ora andare avanti sul piano e capire come rendere questo contratto fattibile. L'accordo non si cambia".
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