Berlusconi: "La crisi non ci consente di tagliare le tasse"

Economia
Il premier Berlusconi con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (LaPresse)
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Il presidente del Consiglio, in un'intervista per il nuovo libro di Bruno Vespa, parla dei piani del governo: "Non lo consentirà finché non sarà stata definitivamente superata, cosa che ora non è avvenuta. Il taglio sarà il dividendo del federalismo"

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La crisi non consente un taglio delle tasse che sarà, invece, un "dividendo del federalismo fiscale". Sarà possibile solo quando i conti pubblici lo consentiranno, grazie al "miracolo" compiuto dal Governo. Lo dice Silvio Berlusconi in un'intervista che comparirà nel nuovo libro di Bruno Vespa. "Il taglio delle tasse, per usare un concetto caro anche a Tremonti - afferma il premier - sarà il dividendo del federalismo fiscale. Per entrare nei dettagli occorre leggere attentamente i 29 articoli di legge della riforma  con cui abbiamo varato il federalismo fiscale. E poi attendere qualche settimana, fino a quando vedranno la luce i decreti di attuazione della riforma. Allora, si vedrà che le nostre non sono solo promesse elettorali. Tenga però a mente un particolare. In nessun Paese d'Europa si sta parlando di taglio delle tasse, né si pensa di poterlo fare da parte dei governanti più responsabili: la crisi economica non lo consente, e non lo consentirà fintanto che non sarà stata definitivamente superata, cosa che ora non è avvenuta".

"L'Italia - prosegue il premier - ha finora mostrato di sapere tenere i conti in ordine, come hanno riconosciuto tutti gli organismi di controllo internazionali, da ultimo il Fondo monetario internazionale. E' stata una grande impresa per il Governo: una vera e propria diga che ha evitato conseguenze negative. Pur non avendo la quarta economia del mondo, abbiamo il quarto debito pubblico mondiale".

"Questo - continua Berlusconi - ci obbliga a collocare 250 miliardi l'anno di titoli del debito pubblico. Se si tolgono i sabati e le domeniche, significa convincere gli investitori  di tutto il mondo a investire ogni giorno un miliardo di euro sui titoli del nostro Tesoro. Oggi questi titoli sono riconosciuti tra i migliori in Europa, tra i più affidabili e sicuri, secondi soltanto a quelli della Germania. Questo e' il vero miracolo economico che abbiamo compiuto e che stiamo continuando a fare, giorno dopo giorno. Dunque, sarà solo grazie a questo miracolo che, quando il bilancio pubblico lo consentirà, la pressione fiscale potrà iniziare a scendere".

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