Conti pubblici, in arrivo manovra da 25 miliardi

Economia
Il ministro Giulio Tremonti
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Il Tesoro annuncia una correzione dell'1,6% del pil nel biennio 2011-2012. Riviste al ribasso le stime di crescita, in calo la pressione fiscale. Tremonti: "Manteniamo barra dritta"

Il ministero dell'Economia ha ridotto a +1% da 1,1% la stima di crescita del Pil nel 2010 confermando nello stesso anno un indebitamento netto al 5% del prodotto interno lordo. Nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica ( disponibile sul sito del ministero ) il Tesoro conferma gli impegni assunti con l'Europa per portare gradualmente sotto al 3% il rapporto deficit/Pil entro il 2012, quando dovrebbe assestarsi al 2,7%. Per centrare i target, il governo non prevede manovra netta nell'anno in corso e stima una correzione di 1,6 punti nel biennio 2011-2012, pari a 0,8 punti in ciascun anno. Le precedenti stime, diffuse a gennaio con il programma di stabilità, prevedevano una correzione di 1,2 punti nel biennio 2011-2012 che si traduceva in una manovra netta da 0,8 punti nel 2011 e da 0,4 nel 2012.

"Mantenendo la barra dritta, e proseguendo nella strada intrapresa, noi ci poniamo in maniera diversa rispetto ad altri paesi", ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti riferendosi anche ai rischi di contagio per le banche italiane ipotizzati da Moody’s come conseguenza della crisi greca. "Bisogna proseguire sul percorso avviato, in questo modo non ci saranno rischi per l'Italia". Tremonti ha ribadito l'importanza di approntare una riforma fiscale e, appunto, di continuare sul consolidamento dei conti pubblici.

Dura la reazione di Guglielmo Epifani: "Non sappiamo nulla di questa manovra, credo che sia opportuno che Tremonti convochi i sindacati per spiegare di cosa si tratta". "Non è vero che stiamo meglio di altri - ha aggiunto a margine del XVI Congresso della Cgil - perché paghiamo tutti i prezzi senza aver aiutato l'economia reale, subiamo politiche restrittive senza aver fatto politiche di stimolo".

Per il numero uno della Cgil "la fase che si apre è molto difficile" e dunque richiederebbe da parte del governo "un po' più di trasparenza e di responsabilità. Siccome siamo responsabili - ha concluso - vogliamo capire di che cosa si tratta ma non rinunciamo a chiedere politiche di stimolo soprattutto per i giovani".

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