La crisi greca e quella mondiale non hanno ripercussioni sui prestiti per comprare casa. I mutui a tasso variabile non sono mai stati così convenienti, mentre si registrano rincari per quelli a tasso fisso. Ma a settembre le cose potrebbero cambiare
I mutui casa reggono benissimo, nonostante la crisi mondiale e quella greca in Europa. L’Euribor il principale indice per i mutui a tasso variabile è rimasto fermo a valori di molto inferiori a quello del costo del denaro, con aumenti insignificanti rispetto a quanto accaduto con la crisi dei mutui negli Usa, quando l’Euribor salì del 5% facendo schizzare verso l’alto anche le rate dei prestiti per la casa in Italia. Non a caso nel 2008 quasi nessuno aveva sottoscritto mutui a tasso variabile. Mentre a marzo scorso ben l’85% delle famiglie hanno scelto la formula variabile. Una scelta non casuale se l’Eurirs, l’indice dei mutui a tasso fisso, registra un aumento del 3% che aggiunto ai guadagni dovuti alla banca, raggiunge un più 5%.
I mutui a tassi fissi nel nostro Paese, inoltre, sono tra i più alti d’Europa. Ma bisogna fare attenzione perché un Euribor così basso è un anomalia. E quindi gli esperti prevedono dei rialzi sostanziosi nei prossimi mesi. Magari già nel settembre prossimo, se la Bce, come pare, ha intenzione di vedere al rialzo il costo del denaro. Quindi meglio stare pronti a un aumento del costo delle rate. Gli esperti ipotizzano un rialzo pari al 1% entro i prossimi due anni. In soldoni per un mutuo a tasso variabile a vent’anni, all’1,61%, il rincaro della rata arriverebbe a 43 euro al mese.
I mutui a tassi fissi nel nostro Paese, inoltre, sono tra i più alti d’Europa. Ma bisogna fare attenzione perché un Euribor così basso è un anomalia. E quindi gli esperti prevedono dei rialzi sostanziosi nei prossimi mesi. Magari già nel settembre prossimo, se la Bce, come pare, ha intenzione di vedere al rialzo il costo del denaro. Quindi meglio stare pronti a un aumento del costo delle rate. Gli esperti ipotizzano un rialzo pari al 1% entro i prossimi due anni. In soldoni per un mutuo a tasso variabile a vent’anni, all’1,61%, il rincaro della rata arriverebbe a 43 euro al mese.