La Grecia chiede aiuto all'Ue. Intanto trascina giù le Borse

Economia
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Standard's and Poors ha declassato i titoli greci al livello spazzatura, scatenando le vendite e portando al crollo anche Wall Street. Italia pronta a sostenere l'economia di Atene

La peggiore seduta degli ultimi due mesi. Il downgrade della Grecia a "spazzatura" e il rischio contagio affondano Wall Street che chiude in profondo rosso. Il Dow Jones torna sotto quota 11.000 punti: il listino perde 213,04 punti, o l'1,9%, a 10.991,99 punti, accusando il maggior declino sia percentuale sia in valore assoluto dal 4 febbraio scorso. Lo S&P 500 arretra del 2,34%. Il Nasdaq cede il 2,04%.
A innescare l'ondata di vendite la decisione di Standard & Poor's di ridurre, di ben tre gradini, la propria valutazione sulla Grecia a 'junk' in seguito agli "aggiornamenti sulle sfide politiche, economiche e di bilancio che il governo greco si trova ad affrontare nell'ambito dei suoi sforzi per ridurre il debito e riportarlo" su una traiettoria più sostenibile. Standard & Poor's ha rivisto al ribasso anche il rating del Portogallo mettendo in evidenza che le prospettive sono negative: Lisbona - spiega l'agenzia internazionale - "potrebbe faticare nello stabilizzare il relativamente elevato livello di debito fino al 2013".

L'Italia è pronta a fare la sua parte per aiutare la grecia. Il governo avrebbe intenzione di attingere alle disponibilità di tesoreria che saranno successivamente reintegrate con nuove emissioni di titoli di Stato. Lo precisa una fonte del Tesoro confermando che lo schema dell'operazione prevede l'acquisto di titoli ellenici alle condizioni concordate a livello europeo. La quota con cui l'Italia parteciperà al piano di salvataggio della Grecia ammonta a un totale massimo di 5,5 miliardi nel 2010.

Da Atene è arrivato nel pomeriggio il grido d'allarme del ministro delle finanze George Papacostantino: Atene non è più in grado di rivolgersi ai mercati per cercare finanziamenti. Gli aiuti dall'Europa e dal Fondo Monetario Internazionale diventano quindi l'ultima spiagga per il paese ellenico. "La data cruciale è il 19 maggio, quando scadranno i bond del governo greco per nove miliardi di euro", ha avvertito Papaconstantinou, esprimendo l'auspicio che i colloqui avviati mercoledì scorso ad Atene con la Commissione europea, la Bce ed il Fondo monetario internazionale si concludano la prossima  settimana.

"Data la nostra incapacità di rivolgersi ai mercati, entro il  19 maggio la procedura dovrà essere completata, concordata e firmata  e dovrà iniziare l'erogazione dei fondi" da parte dell'Ue e dell'Fmi, ha detto ancora il responsabile delle Finanze di Atene, denunciando la "mancanza di chiarezza" da parte dei 27. "La situazione politica in Europa non ci sta aiutando, ci sono frequentemente voci diverse", ha  denunciato ancora Papaconstantinou, ribadendo ancora che Atene resta "sotto pressione" da parte dei mercati, che "scommettono contro di noi".

Intanto peggiorano i dati dell'economia greca. Lo stesso Paopcostantinou ha rivelato che il deficit ellenico del 2009 (già corretto da Eurostat al 16,6%) potrebbe raggiungere il 14% del Pil. La Borsa di Atene ha chiuso oggi con un drammatico meno sei per cento.

Il ministro spera che i negoziati con la commissione Ue, la Bce e il Fmi sulla definizione di un dettagliato piano triennale di misure anti-deficit saranno conclusi la prossima settimana. Nel frattempo Volker Kauder, capogruppo della CDU/CSU al Bundestag, nel corso di una visita a Bruxelles, preannuncia per il 7 maggio una decisione dei due rami del Parlamento tedesco sull'attivazione dei soccorsi ad Atene. Secondo recenti sondaggi oltre due terzi della popolazione tedesca è nettamente contraria a concedere un aiuto ad Atene e nel Bundestag si sta cercando una convergenza tra tutte le forze politiche per trovare una decisione unitaria. Secondo la SPD una parte consistente degli aiuti deve arrivare dalle banche tedesche. Non mancano, inoltre, polemiche con la Francia, le cui banche detengono gran parte dei titoli di stato greco, tanto che diversi commentatori tedeschi sostengono che l'aiuto finanziario, più che alla Grecia sia destinato alla Francia. "Per salvare la Grecia, la Germania paga un terzo di più di quanto fa la Francia" ha detto Hans-Werner Sinn, presidente dell'influente Istituto per la Ricerca economica con il risultato che "il contribuente tedesco salva le banche francesi".

La concessione degli aiuti è però strettamente legata alle garanzie che la Grecia sarà in grado di dare rispetto alle sue capacità di riformare il proprio sistema. A questo riguardo il premier ellenico George Papandreou ha oggi chiesto tempo e serenità per completare le profonde riforme di cui il suo paese ha bisogno. "Speriamo d'ora in avanti di concentrarci e di rompere con il passato, e l'apporto della Ue e del Fmi ci darà la calma indispensabile per realizzare questi cambiamenti".

Ad Atene prosegue la missione Bce, Ue e Fmi per contrattare il piano di prestiti. Le istituzioni internazionali vorrebbero garanzie maggiori in cambio dei finanziamenti e puntano a un piano fiscale di austerità fino al 2012. Esclusa invece una ristrutturazione del debito. Secondo il direttore generale del dipartimento della Commissione Affari economici e monetari, Marco Buti, Fmi, Bce e Commissione stanno affrontando ad Atene la questione del piano di austerità come condizione per dare il via libera ai prestiti. Il negoziato con la Grecia per un nuovo programma pluriennale di austerità procede bene e verrà concluso ai primi di maggio, ha affermato il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn.

Secondo il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, la lezione che l'Italia deve trarre dalla crisi finanziaria della Grecia è quella di proseguire sulla strada "di rigorosa disciplina del bilancio". "I mercati sono resi per ragioni di instabilità particolarmente diffidenti verso quei titoli pubblici dietro i quali non c'è adeguata disciplina di bilancio - ha detto Sacconi a margine della presentazione del Rapporto dell'Inps - la lezione per noi è di continuare nella linea di rigorosa disciplina di bilancio". E intanto il differenziale di rendimento tra i bond decennali greci e gli analoghi titoli tedeschi, sale a 687 punti base, il massimo da 12 anni.

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