Marchionne annuncia la produzione di 6 milioni di auto con Chrysler entro il 2014. L’ad del Lingotto chiede più flessibilià nel lavoro. "In 4 anni produzione raddoppia. Senza incentivi calo delle vendite di auto del 30%". Protesta dei sindacati
Svolta in casa Fiat. Da una parte tutto ciò che non è auto, dall'altra le attività automobilistiche. Il gruppo scorporerà le attività di Iveco, Cnh e parte di Powertrain in una società che chiamerà Fiat Industrial. Lo ha annunciato l'amministratore delegato Sergio Marchionne durante l'incontro con gli analisti finanziari. Lo scorporo delle attività auto di Fiat avverrà ''nel giro sei mesi'', ha detto l'ad sottolineando che ''inizierà una nuova storia della Fiat, con due aziende dotate di massima autonomia per svilupparsi''.
Sergio Marchionne illustra agli analisti finanziari il piano strategico del gruppo Fiat fino al 2014. Per Marchionne John Elkann “ha raggiunto la maturità giusta per assumere il ruolo di presidente e questo conferma l’impegno della Fiat nei confronti degli investitori, la volontà di rafforzare la nostra leadership ed esprime la fiducia che abbiamo negli uomini e nelle donne della Fiat”. “Dal 2004 alla prima metà del 2008 abbiamo raggiunto se non superato tutti gli obiettivi che ci eravamo posti”, ha detto l’ad del Gruppo Fiat. Questo successo, secondo il manager del Lingotto, è stato raggiunto “grazie a due fattori chiave”: “Un team il cui coraggio è diventato uno stile di vita, e una cultura della responsabilità in cui la visione di un futuro migliore non è un sogno, ma un compito da realizzare. Queste sono le forze che hanno consentito alla Fiat di rompere con il passato per segnare l’inizio di una nuova era”.
L'ad Fiat: "Senza incentivi calo delle vendite del 30%". Parlando agli analisti finanziari Marchionne ha spiegato: “Chiudiamo un anno di crisi con risorse più che adeguate e una posizione forte per passare a un ambiente economico che si preannuncia di nuovo normale”. Marchionne ha confermato gli obiettivi 2010, con ricavi per 50 mld di euro, un margine operativo fra 1,2 e 1,3 mld, un utile netto intorno al pareggio e un indebitamento industriale netto intorno ai 5 mld. Secondo Marchionne senza gli incentivi le vendite di auto, in Italia, subiranno una flessione del 30%. “È stato un trimestre anomalo - ha spiegato Marchionne - in cui abbiamo continuato a beneficiare ancora degli incentivi. Nell’anno prevediamo però un calo del 15% del mercato in Europa, mentre in Italia senza incentivi le vendite scenderanno del 30% nel secondo semestre dell’anno”.
Marchionne: “Accettare piano o ipotesi non bella”. Bisogna accettare il piano, perché è già pronto un piano B che non è molto bello". E' il monito a governo e sindacati lanciato da Marchionne. "Mi sono avvicinato a questo progetto con le migliori intenzioni, anche se tante sere sono tornato a casa disgustato da alcune cose che ho visto nelle relazioni industriali. Non è questo il modo per creare una grande azienda". Ci sono "storie orrende che girano in Europa sui sindacati americani - ha poi sottolineato - ma vi posso dire che quando ho trattato con loro, una volta risolte le questioni e concordato un piano, non ho mai avuto obiezione su ciò che si è fatto per far progredire l'azienda. La volontà e la mente aperta sono fondamentali e spero sia così anche qui".
La protesta dei sindacati. "Oggi ci troviamo di fronte a un'evidente processo di marginalizzazione del nostro Paese rispetto al nuovo assetto che la Fiat si sta dando nel mondo. Il baricentro del Gruppo si sposta infatti verso gli Stati Uniti e, comunque, fuori dall'Europa sia da un punto di visto quantitativo che qualitativo. Tant'e' vero che, per quanto sappiamo, i programmi di sviluppo dell'innovazione saranno realizzati fuori dai confini del nostro Paese". Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom parlando al presidio sindacale in corso in via Nizza, a Torino, davanti al Lingotto.
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L'ad Fiat: "Senza incentivi calo delle vendite del 30%". Parlando agli analisti finanziari Marchionne ha spiegato: “Chiudiamo un anno di crisi con risorse più che adeguate e una posizione forte per passare a un ambiente economico che si preannuncia di nuovo normale”. Marchionne ha confermato gli obiettivi 2010, con ricavi per 50 mld di euro, un margine operativo fra 1,2 e 1,3 mld, un utile netto intorno al pareggio e un indebitamento industriale netto intorno ai 5 mld. Secondo Marchionne senza gli incentivi le vendite di auto, in Italia, subiranno una flessione del 30%. “È stato un trimestre anomalo - ha spiegato Marchionne - in cui abbiamo continuato a beneficiare ancora degli incentivi. Nell’anno prevediamo però un calo del 15% del mercato in Europa, mentre in Italia senza incentivi le vendite scenderanno del 30% nel secondo semestre dell’anno”.
Marchionne: “Accettare piano o ipotesi non bella”. Bisogna accettare il piano, perché è già pronto un piano B che non è molto bello". E' il monito a governo e sindacati lanciato da Marchionne. "Mi sono avvicinato a questo progetto con le migliori intenzioni, anche se tante sere sono tornato a casa disgustato da alcune cose che ho visto nelle relazioni industriali. Non è questo il modo per creare una grande azienda". Ci sono "storie orrende che girano in Europa sui sindacati americani - ha poi sottolineato - ma vi posso dire che quando ho trattato con loro, una volta risolte le questioni e concordato un piano, non ho mai avuto obiezione su ciò che si è fatto per far progredire l'azienda. La volontà e la mente aperta sono fondamentali e spero sia così anche qui".
La protesta dei sindacati. "Oggi ci troviamo di fronte a un'evidente processo di marginalizzazione del nostro Paese rispetto al nuovo assetto che la Fiat si sta dando nel mondo. Il baricentro del Gruppo si sposta infatti verso gli Stati Uniti e, comunque, fuori dall'Europa sia da un punto di visto quantitativo che qualitativo. Tant'e' vero che, per quanto sappiamo, i programmi di sviluppo dell'innovazione saranno realizzati fuori dai confini del nostro Paese". Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom parlando al presidio sindacale in corso in via Nizza, a Torino, davanti al Lingotto.
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