Si è aperto il convegno degli industriali italiani e dalla città emiliana, oltre l’allarme povertà “Pil 2014 procapite italiano meno 10% rispetto all’Europa”, arriva un’unica richiesta: “Riforme. E’ ora di voltare pagina nella gestione dell' economia"
Italiani sempre più poveri secondo le stime di Confindustria: nel 2014 il Pil procapite sarà infatti del 10% in meno rispetto alla media europea. Lo ha calcolato il Centro Studi di Confindustria, secondo il quale nel 2009 il Pil procapite risultava sotto del 5%. "Questa tendenza proseguirà però nei prossimi anni", annuncia il direttore del Csc Luca Paolazzi secondo il quale il Pil procapite scenderà di altri 5 punti. "Il gap sarà quindi di dieci punti percentuali sotto la media europea", dice Paolazzi ricordando che la perdita rispetto alle altre nazioni europee è iniziata negli anni '90: ''se nel '91 eravamo a quota 106, fatta 100 la media europea, nel 2009 eravamo al 95 e nel 2014 saremo a 90'', così come prevedono anche le stime del Fmi.
"E' ora di voltare pagina nella gestione dell'economia", è necessario abbattere "le tante muraglie all'interno del nostro Paese, le muraglie che ostacolano le sfide per la modernità". Dal convegno di Parma Confindustria rilancia così il pressing per le riforme. "Lo chiedono le imprese, lo chiedono gli italiani. E qui vogliamo far sentire questa volontà, con tanti imprenditori riuniti con una sola voce a chiedere di cambiare passo". Lo ha sottolineato il direttore del CsC, Luca Paolazzi, aprendo due giorni di confronto sul tema "libertà e benessere, L'Italia al Futuro". Apre il dibattito il rapporto del centro studi su come é cambiato il Paese, dall'Unità d'Italia, e nei cento anni che Confindustria compie nel 2010. Una analisi sui "progressi fatti" per sottolineare "i progressi mancati". Quindi le "muraglie da abbattere", le riforme che non possono più essere rinviate, dice Paolazzi che accenna alla breccia di Porta Pia ed alla muraglia cinese. La ricetta è quella più volte ribadita da Confindustria, con la presidente Emma Marcegaglia che ha chiesto al governo di non sprecare l'occasione dei prossimi tre anni senza elezioni. Quindi, ricorda Paolazzi, che apre il convegno di Parma, serve più concorrenza, e più libertà d'impresa, meno burocrazia, più infrastrutture, energia meno cara, andare avanti con le riforme del mercato del lavoro, puntare sulla formazione e su una università più meritocratica.
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