Europa, non si ferma l'emorragia di posti di lavoro

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Le statistiche aggiornate dell'Eurostat confermano un rallentamento della disoccupazione che tuttavia non si arresta. In Italia, da ottobre a dicembre 2009, il calo dell'occupazione è stato dello 0,1% contro un -0,6% del trimestre precedente

Rallenta ma non si arresta l'emorragia di posti di lavoro in Europa: nel quarto trimestre del 2009 quelli persi nell'intera Ue sono stati 583 mila con una diminuzione dello 0,3%, di cui 347 mila in Eurolandia. Nel terzo trimestre del 2009 l'occupazione era caduta dello 0,5% nelle due zone con una perdita di un milione di posti di lavoro. Lo rende noto oggi a Bruxelles Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Ue.

In Italia la tendenza registra un miglioramento. Da ottobre a dicembre 2009 il calo dell'occupazione è stato dello 0,1% (lo stesso livello della Francia) contro un -0,6% del trimestre precedente. La Germania ferma l'emorragia di perdita di posti di lavoro registrando lo 0,0% di variazione nel quarto trimestre del 2009 rispetto a quello precedente. Situazione critica in Grecia e Spagna con entrambe -0,8%.

Da ottobre a dicembre 2009, secondo Eurostat, la perdita di posti di lavoro è stata segnalata nella maggioranza dei settori economici con l'eccezione dell'agricoltura (+0,5% in Eurolandia, +0,1 Ue-27), e nei servizi legati all'amministrazione pubblica, sanità e istruzione che segnano entrambe una crescita dello 0,2%. In leggera ripresa anche i servizi finanziari nell'Ue-27 con +0,1%.

Nella costruzione invece, il calo nel quarto trimestre del 2009 è stato dello 0,4% nella zona euro e dello 0,7% nell'Ue-27; nell'industria manifatturiera dell'1,1% e dell'1%; nel settore finanziario dello 0,1 in Eurolandia; nel commercio, trasporti e comunicazioni dello 0,5% in entrambe le due zone.

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