Continua la polemica tra governo e i vertici del Lingotto sugli incentivi. Immediate le repliche alle parole di Luca Cordero di Montezemolo. Calderoli: è una barzelletta. A Termini Imerese sciopero spontaneo
Continua la polemica tra Governo e i vertici del Lingotto sugli incentivi governativi all'industria.
Dopo il botta e risposta tra l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, torna oggi sull'argomento Luca Cordero di Montezemolo.
Fiat ha con il governo "un rapporto molto chiaro e positivo di dialogo e confronto, così come deve essere" ha dichiarato il presidente a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico della Luiss.
"Da quando sono alla Fiat non abbiamo ricevuto un euro dallo Stato", ha aggiunto, chiedendo di evitare la "demagogia" sugli incentivi che "sono rivolti ai consumatori e non alle aziende" e in Italia "sono serviti per il 70% all'acquisto di auto di aziende straniere".
"Cosa? Se è una barzelletta la dichiarazione di Montezemolo per cui la Fiat , da quando c'è lui, non ha ricevuto un euro dallo Stato, allora la barzelletta non fa proprio ridere. Se invece Montezemolo non scherza e parla sul serio allora la faccenda assume contorni 'sanitari'...". Così Roberto Calderoli replica alle affermazioni del presidente della Fiat. "Non mi attendevo, sicuramente, della riconoscenza, ma la negazione dell'evidenza - sottolinea il ministro della Semplificazione normativa- mi porterà ad assumere, a titolo personale, un atteggiamento completamente diverso e intransigente rispetto a un'azienda, quale la Fiat , che i nostri padri consideravano un'azienda di Stato proprio per via degli interventi statali che ha ricevuto nel corso degli anni".
Intanto allo stabilimento di Termini Imerese la tensione resta alta. Gli operai del reparto montaggio (circa l'80% del personale) hanno abbandonato la linea produttiva e sono usciti dalla fabbrica. Una mobilitazione scattata dopo l'arrivo delle notizie dal vertice romano tra azienda, governo e sindacati. Fiat ha ribadito di voler cedere lo stabilimento ma non le tecnologie. Circa la metà dei dipendenti dello stabilimento avrebbero i requisiti per la mobilità con l'aggancio alla pensione. Secondo i rappresentanti della Fiat si tratta di 806 persone, su 1658 dipendenti dello stabilimento.
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Dopo il botta e risposta tra l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, torna oggi sull'argomento Luca Cordero di Montezemolo.
Fiat ha con il governo "un rapporto molto chiaro e positivo di dialogo e confronto, così come deve essere" ha dichiarato il presidente a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico della Luiss.
"Da quando sono alla Fiat non abbiamo ricevuto un euro dallo Stato", ha aggiunto, chiedendo di evitare la "demagogia" sugli incentivi che "sono rivolti ai consumatori e non alle aziende" e in Italia "sono serviti per il 70% all'acquisto di auto di aziende straniere".
"Cosa? Se è una barzelletta la dichiarazione di Montezemolo per cui la Fiat , da quando c'è lui, non ha ricevuto un euro dallo Stato, allora la barzelletta non fa proprio ridere. Se invece Montezemolo non scherza e parla sul serio allora la faccenda assume contorni 'sanitari'...". Così Roberto Calderoli replica alle affermazioni del presidente della Fiat. "Non mi attendevo, sicuramente, della riconoscenza, ma la negazione dell'evidenza - sottolinea il ministro della Semplificazione normativa- mi porterà ad assumere, a titolo personale, un atteggiamento completamente diverso e intransigente rispetto a un'azienda, quale la Fiat , che i nostri padri consideravano un'azienda di Stato proprio per via degli interventi statali che ha ricevuto nel corso degli anni".
Intanto allo stabilimento di Termini Imerese la tensione resta alta. Gli operai del reparto montaggio (circa l'80% del personale) hanno abbandonato la linea produttiva e sono usciti dalla fabbrica. Una mobilitazione scattata dopo l'arrivo delle notizie dal vertice romano tra azienda, governo e sindacati. Fiat ha ribadito di voler cedere lo stabilimento ma non le tecnologie. Circa la metà dei dipendenti dello stabilimento avrebbero i requisiti per la mobilità con l'aggancio alla pensione. Secondo i rappresentanti della Fiat si tratta di 806 persone, su 1658 dipendenti dello stabilimento.
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