Salari differenziati, sindacati divisi. Cgil: sì al dialogo

Economia
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Cisl e Uil aprono alla proposta del ministro Sacconi di incentivare la contrattazione aziendale, scettico invece Epifani, che però spiega: "Mai stati contrari ai contratti di secondo livello ma vanno estesi a tutti i lavoratori". Di' la tua nel FORUM

Piace a Confindustria ma piace anche a Cisl e Uil la proposta del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, di incentivare la contrattazione aziendale. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, chiede però al governo "tasse zero per il secondo livello di contrattazione". Resta scettica invece la Cgil, l'unica tra le parti sociali a non firmare l'accordo per la riforma del sistema contrattuale della scorsa primavera indirizzato a procedere nell'applicazione dei salari differenziati. Il sindacato rosso boccia i toni del titolare del Welfare ma con il leader Guglielmo Epifani puntualizza: "Non siamo mai stati ideologicamente contrari ai contratti di secondo livello, semmai il problema è che quell'intesa esclude dai salari aziendali la metà dei lavoratori, in particolare quelle delle piccole imprese". Sacconi conferma intanto il no alle gabbie salariali ma invita le parti a superare l'appiattimento della contrattazione collettiva. Bocciano la sua proposta Pd e Idv, che la definiscono un ricatto.

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