Il presidente degli Stati Uniti è soddisfatto per l'acquisizione della casa automobilistica tedesca portata a termine dal gruppo austro-canadese. Intanto Fiat digerisce la sconfitta e concentra l'attenzione su Chrysler
Anche Barack Obama promuove il passaggio di Opel nelle mani di Magna, mentre Washington precisa che la vendita della casa automobilistica tedesca di proprietà di General Motors non comporterà alcun impegno finanziario per gli Usa. Obama ha comunque contribuito parecchio alla trattativa per Opel, parola della cancelliera tedesca Angela Merkel. Se poi si considera che il marchio del Lampo verrà sostenuto anche da Sberbank, una delle maggiori banche russe a capitale pubblico, si capisce perché la sconfitta di Fiat nella corsa alla Opel per Giulio Tremonti non sia stato un esempio di fair play.