La paura dei dipendenti della casa torinese è che gli utili prodotti all'estero non vengano reinvestiti in Italia. All'angolo ci potrebbe essere la chiusura di qualche stabilimento
Se in casa Fiat si festeggia l'intesa con la Chrysler lo stesso non si può dire per i lavoratori della casa automobilistica italiana. In occasione del Primo maggio molti di loro sono scesi in piazza e hanno manifestato molta incertezza. Uno scetticismo dettato dalla paura che il Lingotta possa far fortuna all'estero e non Italia. Anche le ultime dichiarazioni di Marchionne, su tre presunti stabilimenti di troppo, non lascia fare sogni tranquilli ai dipendenti della casa torinese.
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