Strage di Corinaldo, 5 anni fa la tragedia nella discoteca Lanterna Azzurra: la storia
Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 morirono cinque minorenni e una madre 39enne. Erano nel locale in attesa dell'esibizione del trapper Sfera Ebbasta, ma si ritrovarono schiacciati dalla calca dopo gli spruzzi di spray urticante tra la folla. Il 12 dicembre 2022 la Cassazione ha confermato le condanne per la cosiddetta "banda dello spray", mentre prosegue il processo bis sulle responsabilità relative alle condizioni di sicurezza del locale
- È la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 quando, all’interno della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, comune in provincia di Ancona, cinque minorenni e una madre perdono la vita a causa della calca che si scatena per la diffusione di una sostanza urticante spruzzata all'interno del locale.
- È la sera del 7 dicembre e alla discoteca Lanterna azzurra si balla prima dell'evento clou della serata: un dj set di Sfera Ebbasta. Il locale è pieno di giovanissimi
- Alle 00.30 all'improvviso qualcuno spruzza dello spray urticante nell'aria. La folla si riversa fuori da un'uscita di sicurezza su una piccola rampa (nella foto)
- Cede la balaustra laterale, decine di persone cadono, c'è chi viene travolto dalla calca. Una fuga che costa la vita a sei persone
- Muoiono le 14enni Emma Fabini e Asia Nasoni, i 15enni Benedetta Vitali e Mattia Orlandi, il 16enne Daniele Pongetti e Eleonora Girolimini, 39 anni, venuta ad accompagnare la figlia. I feriti sono quasi 200
- "Sono profondamente addolorato per quello che è successo ieri sera a Corinaldo", scrive su Instagram all’indomani della tragedia il trapper Sfera Ebbasta. "Non voglio esprimere giudizi sui responsabili di tutto questo, vorrei solo che tutti quanti vi fermaste a pensare a quanto può essere pericoloso e stupido usare lo spray al peperoncino in una discoteca", aggiunge il cantante, per poi concludere: "La musica dovrebbe essere uno strumento che unisce le persone, speriamo che lo diventi davvero"
- A due giorni dalla tragedia, il 10 dicembre, sono otto gli indagati, tra cui un minorenne, per la strage nella discoteca
- Per tutti l'ipotesi di reato è concorso in omicidio colposo aggravato. Gli indagati sono i quattro proprietari dell'immobile e tre soci, di cui uno è l'amministratore. Con loro c’è anche un 17enne fermato per possesso di droga e indicato da alcuni testimoni come il possibile responsabile dell'utilizzo dello spray al peperoncino
- Le indagini, inoltre, si concentrano sul numero di biglietti venduti e le reali presenze all'interno della discoteca
- Fin dai momenti successivi al disastro, infatti, il sospetto è che le persone all’interno del locale fossero più di quante la discoteca potesse effettivamente contenerne: il capo della procura fa subito sapere che, in occasione dell'esibizione di Sfera Ebbasta al Lanterna Azzurra, "i titoli di accesso totali vidimati dalla Siae sono stati 1.600, per una presenza massima consentita riportata nella licenza del locale di 871 persone complessive per le tre sale". I tagliandi venduti sarebbero stati in tutto 466
- Intanto, fin dai giorni successivi alla tragedia, inizia a farsi largo l’ipotesi che a scatenare il panico spruzzando spray urticante sia stata una banda di giovani dedita alle rapine nei confronti di coetanei e che potrebbe aver utilizzato questa tecnica per coprirsi la fuga dal locale. A sostenere questa tesi è anche il dj del locale, che è figlio di uno dei gestori: chi ha usato lo spray lo avrebbe fatto per rubare una catenina
- Il 12 dicembre, a quattro giorni dalla morte dei ragazzi a Corinaldo, torna libero il ragazzo di 17 anni sospettato di aver usato lo spray urticante in discoteca. Il giovane risultava coinvolto, oltre che per i fatti avvenuti nel locale, per un’altra vicenda legata alla droga. Il giorno dopo la calca nella discoteca, infatti, il ragazzo era stato trovato in un appartamento in un residence di Senigallia con 200 grammi di cocaina e hashish: era accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti
- Tra il 13 e il 15 dicembre 2018 si svolgono i funerali delle sei vittime. Il 14 le Marche danno l’ultimo saluto a tre delle giovani vittime, due ragazzi di 15 e 16 anni e una ragazza di 14. Il 13 a Senigallia si era svolta la prima cerimonia, sempre per una 14enne. Sabato la volta delle ultime due funzioni, tra cui quella della madre 39enne
- Qualche mese dopo, nel maggio del 2019, la discoteca di Corinaldo viene sottoposta a sequestro preventivo. A deciderlo è il gip del Tribunale di Ancona. Intanto, nell’inchiesta ci sono anche otto nuovi indagati: tra questi il sindaco di Corinaldo, in qualità di presidente dell'Unione Misa-Nevola, i cinque membri effettivi della commissione di vigilanza e due tecnici, che hanno assistito i gestori nelle pratiche per l'ottenimento del permesso di un locale che, secondo gli inquirenti, risultava ancora essere un magazzino agricolo
- Secondo la Procura, i locali "hanno evidenziato gravi carenze della struttura, che la rendono inidonea alla destinazione a locale di pubblico spettacolo e tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza"
- A nove mesi dalla tragedia, il 3 agosto 2019, con l’accusa di aver spruzzato lo spray urticante nel locale, che diventa conseguentemente accusa di omicidio preterintenzionale e lesioni, i carabinieri di Ancona arrestano sei ragazzi tra i 19 e i 22 anni, tutti residenti nel Modenese, presenti al Lanterna Azzurra nella notte tra il 7 e l’8 dicembre. Secondo gli inquirenti, i giovani farebbero parte di una banda dedita alle rapine in discoteca, con l'utilizzo di spray al peperoncino
- È la stessa Procura che sottolinea come i giovani sarebbero responsabili di molteplici furti e "agivano con stabilità". Arrestata anche una settima persona, un ricettatore con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto. L'uomo, è stato precisato, veniva contattato anche prima del furto
- A poco più di un anno e 7 mesi dalla tragedia, il 30 luglio 2020, ad Ancona arriva verdetto di primo grado per la strage: tutti i membri della "banda dello spray" - Ugo Di Puorto, Raffele Mormone, Badr Amouiyah, Andrea Cavallari, Moez Akari e Souhaib Haddada - sono condannati a pene comprese tra i 10 e i 12 anni con uno sconto significativo rispetto alle iniziali richieste dei pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai
- Le pene tengono conto della riduzione di un terzo prevista dal rito abbreviato, ma non includono l'associazione a delinquere, non riconosciuta dal gup
- Il 4 dicembre 2020 la procura di Ancona firma la richiesta di rinvio a giudizio nel secondo filone d'indagine per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra. La richiesta viene depositata dal procuratore capo Monica Garulli alla sua segreteria e trasmessa al gup per fissare l'udienza preliminare e notificare alle parti l'atto formale. La richiesta riguarda la parte amministrativa dell'inchiesta
- Il secondo filone d'inchiesta coinvolge proprietari, gestori della discoteca, addetti alla sicurezza e componenti della commissione di vigilanza. Le accuse, a vario titolo, sono cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni anche gravi a carico di 197 persone, disastro colposo aggravato. Per la commissione anche l'ipotesi di falso ideologico in atto pubblico
- Il 16 dicembre 2021 nell'udienza preliminare per l'indagine bis due imputati scelgono il patteggiamento e gli altri di procedere con il rito abbreviato. Il 31 marzo 2022 arrivano sette condanne a pene comprese da 3 a 5 anni per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Il processo però rimane poi fermo per mesi per un errore procedurale
- Pochi giorni prima, il 17 marzo 2022, arriva la sentenza d'appello per la "banda dello spray". Rispetto al primo grado, i giudici riconoscono anche l'associazione a delinquere e aumentano, in misura che varia da uno a quattro mesi di reclusione, le pene agli imputati. Il 12 dicembre 2022 la Cassazione conferma le condanne
- Intanto, il 18 novembre 2022, inizia il processo bis sulle responsabilità colpose e le condizioni di sicurezza del locale. Un testimone dice che "tutti sapevano" che quella sera "la capienza sarebbe stata superata". Il 24 marzo 2023 in aula testimoniano anche Fedez (che si era esibito nel locale molti anni prima) e Sfera Ebbasta
- Il 22 maggio 2023 arriva la condanna a 10 anni e 5 mesi per Riccardo Marchi, 24 anni, bolognese, considerato l'ottavo componente della "banda dello spray", processato con rito abbreviato