La piaga dell'overtourism, tra città invase e residenti in fuga: il caso di Firenze

Cappello in testa, ombrellino per proteggersi dal sole e telefono in mano alla costante ricerca del selfie perfetto. A Firenze ci sono più turisti che residenti e la città sta subendo una trasformazione profonda e pericolosa. Il 2024 è stato l’anno che ha fatto segnare il record delle presenze turistiche, circa 15 milioni, e il trend non accenna a diminuire, in un’ascesa che è diventata inarrestabile dal post Pandemia. “Questa città – spiega Massimo Torelli, attivista impegnato nella battaglia contro l’overtourism e responsabile del progetto ‘Salviamo Firenze’ – è calibrata per ospitare 300/350 mila persone. Ogni giorno ne regge 450/500 mila. La stiamo distruggendo e nessuno fa niente per salvarla”. la disneyland del turismo di massa Torelli ricorda di essersi reso conto della pericolosità del turismo selvaggio durante il lockdown. “Passeggiavo sul Lungarno e mi resi conto che pochissime case erano abitate. Firenze si stava già trasformando in un grosso albergo e non ce n’eravamo accorti”. La crescita smisurata di presenze turistiche in città ha dato il via a un meccanismo speculativo difficile da estirpare. “In parole povere – spiega Torelli – questo flusso turistico esorbitante ha alcune conseguenze principali: i servizi per i residenti vengono sostituiti da quelli per il turista, il mercato immobiliare di compravendita viene completamente dirottato sugli affitti turistici e i prezzi salgono alle stelle. Così tutti si sentono giustificati a vendere una focaccia a sette euro e ad affittare una cantina a duemila euro al mese”. Un altro problema di Firenze, ci dice Torelli, sono gli investimenti sfrenati dei super ricchi, che stanno trasformando la città nel loro parco giochi. "Molti appartamenti e lotti di terreno sono stati comprati dal milionario di turno per farne la sua residenza estiva. Questo fenomeno non è più concentrato solo nel centro storico, ma anche alle Cascine e sui Lungarni. Addirittura sono stati organizzati dei tour in elicottero, che partono dal Parco delle Cascine, per far vedere la città a questi super ricchi. Ormai è diventata la loro Disneyland". Queste problematiche si ripercuotono sui residenti, che sono costretti a lasciare la città. “Ho molti amici – commenta Torelli – che hanno deciso di trasferirsi altrove. Io non abbandonerei mai Firenze, ma capisco che è diventato impossibile abitarci”. un turismo mordi e fuggi Girando per il centro storico il problema dell’overtourism è evidente: file chilometriche davanti ad alcuni locali “instagrammabili”, frotte di visitatori che si contendono una foto con il Battistero e centinaia di bancarelle che vendono lo stesso portachiavi con scritto “Florence, Tuscany”. “Il turismo di massa non è un problema” ci dice Susy, l’unica fiorentina che incontriamo passeggiare in centro. “Quello che è un vero problema è aver mercificato la città. Guardiamoci intorno: in una via ci sono tre gelaterie, quattro ristoranti e due negozi di una stessa catena di abbigliamento. Firenze è sempre stata meta del turismo internazionale, ma adesso ha venduto la sua anima. Per dirla tutta, poi, i turisti di oggi non hanno il minimo interesse per quello che visitano. Capita sempre più spesso che mi fermino per chiedere dov’è la Torre di Pisa o che passino davanti agli Uffizi senza nemmeno entrarci dentro. A loro interessano solo i selfie”. “Il problema principale è che i turisti non spendono più” a parlare è Orazio, proprietario di una bancarella di prodotti tipici. “Vengono qui in massa – continua – e non acquistano neanche una bottiglietta d’acqua. Di gente ce n’è tanta, ma di soldi pochi”. Un nuovo problema che sta affrontando Firenze, infatti, è il fenomeno del turismo mordi e fuggi. “Migliaia di persone ogni giorno – spiega Massimo Torelli – che non spendono nulla e cercano di visitare tutto nel minor tempo possibile. Firenze è diventata meta dei croceristi e molti tour operator organizzano visite folli, con la promessa di vedere Pisa e Firenze in meno di quattro ore. Questo è deleterio perché non solo si aggrava il problema delle presenze, ma nemmeno si arricchisce la città”. Firenze come un "selfieficio" Il Comune di Firenze, però, non è rimasto inerme davanti al problema dell’overtourism. “La nostra città – spiega Jacopo Vicini, assessore al Turismo – ospita milioni di persone in un centro storico di appena 5 km². Per questo abbiamo sentito la necessità di intervenire per migliorare la situazione”. A novembre del 2024, infatti, il Comune ha approvato un piano in dieci punti, con l’obiettivo di rendere il turismo più sostenibile. “Tra questi, le misure più importanti – precisa Vicini – sono l’obbligo alla rimozione delle key-box e il check-in identificativo, per regolarizzare il mercato impazzito degli affitti brevi. Poi abbiamo introdotto il divieto per le guide turistiche ad utilizzare altoparlanti, che sembra una cavolata ma è fondamentale per una convivenza serena turista-cittadino. Da questa estate abbiamo anche regolamentato l’utilizzo dei “veicoli atipici”, come golf‑cart e rickshaw, e abbiamo dato il via alla campagna ‘Enjoy&Respect’, per sensibilizzare i visitatori al rispetto della città”. Se queste misure collocano Firenze tra le città più attive nel contrasto all’overtourism, i residenti hanno ancora qualche dubbio. “Il problema principale – precisa Massimo Torelli – sono i controlli. Il Comune può annunciare tutte le misure che vuole, ma se non vengono messe in atto è completamente inutile. Ad esempio, nessuno ha ancora sanzionato tutti gli affitti irregolari in giro per la città, nonostante le cantine o i sottotetti affittati illegalmente siano ancora molti. In sostanza, le regole che sono state introdotte sono ottime, ma bisogna metterle in pratica per non far diventare Firenze un selfieficio”.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

La piaga dell'overtourism, tra città invase e residenti in fuga: il caso di Firenze

Benedetta Macchini