Da Taccola ad Astori, le morti improvvise dei calciatori

Cronaca
Dall'alto a sinistra in senso orario: Piermario Morosini, Antonio Puerta, Patrick Ekeng e Davide Astori
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Sono diverse le tragedie che hanno scosso il mondo del calcio, con atleti deceduti in campo o fuori per problemi cardiaci. Ecco gli altri casi, in Italia e all'estero

Sono morti improvvise, completamente inaspettate. Riguardano calciatori, spesso molto giovani, atleti dalla forma fisica considerata invidiabile. Quello di Davide Astori, capitano della Fiorentina deceduto a soli 31 anni il 4 marzo del 2018 a causa di un malore nel sonno, è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. La sua tragedia allunga la lista dei giocatori scomparsi anzitempo, a causa di malori sul campo di calcio, negli spogliatoi o in un letto durante un ritiro. Ecco i precedenti che hanno scosso il mondo del calcio.

Giuliano Taccola

Il primo choc è datato 16 marzo 1969. Il 25enne attaccante della Roma, Giuliano Taccola, muore dopo la partita dei giallorossi in casa del Cagliari, allo stadio Amsicora. Il giocatore non si sente bene già prima del match dopo aver assunto medicinali contro la febbre e, per questo, rimane in tribuna. Rientrato negli spogliatoi a partita finita, un nuovo malore gli fa perdere conoscenza. Viene dichiarato morto successivamente in ospedale.

Renato Curi

A Renato Curi è intitolato lo stadio di Perugia dopo la sua scomparsa il 30 ottobre 1977. La partita della tragedia è un Perugia-Juventus, giocata sotto un temporale. A inizio secondo tempo Curi si accascia a terra dopo uno scatto: Romeo Benetti, Roberto Bettega e Gaetano Scirea lo aiutano a rialzarsi, ma subito dopo ricade a terra privo di sensi. Curi muore in ospedale un'ora dopo il malore. L'autopsia rileverà un'anomalia coronarica già rintracciata dagli esami compiuti con le precedenti squadre dove aveva giocato.

Andrea Cecotti

Andrea Cecotti, centrocampista della Pro Patria, muore a Treviso all’età di 25 anni, sei giorni dopo un malore che lo aveva colpito in campo. La sua condizione si aggrava in ospedale, dove gli viene diagnosticata una trombosi alla carotide. Scena analoga ed esito fortunatamente diverso due anni dopo per il giocatore della Roma Lionello Manfredonia, che si accascia sul campo del Bologna. Arresto cardiaco, intervento di soccorso immediato e Manfredonia si salva.

Marc-Vivien Foé

Anche all’estero non sono mancati i casi drammatici. Tra i più noti quello del centrocampista del Camerun Marc-Vivien Foé. Il 26 giugno del 2003 il calciatore, 28 anni, si accascia a terra al 72’ della semifinale di Confederations Cup contro la Colombia. L’autopsia rivelerà una cardiomiopatia ipertrofica, cioè un ventricolo sinistro sproporzionato. La tragedia ha convinto la Fifa a imporre di innalzare i livelli della prevenzione.

Miklos Feher

Nel 2004 il centrocampista del Benfica Miklos Feher si accascia al suolo durante una partita in Portogallo. Dopo aver ricevuto un cartellino giallo mette le mani sulle ginocchia e cade al suolo in pochi secondi. Immediato, ma inutile l’intervento dei medici col massaggio cardiaco. L’ambulanza arrivò 14 minuti dopo l'accaduto per trasportare il giocatore nel vicino ospedale di Guimarães. Alla sera ne fu dichiarata la morte per fibrillazione ventricolare causata da cardiomiopatia ipertrofica.

Antonio Puerta

Suscita grande commozione in Spagna la morte di Antonio Puerta, scomparso a 22 anni il 28 agosto 2007 dopo aver perso conoscenza in campo nella partita Siviglia-Getafe di tre giorni prima. Soccorso immediatamente da compagni e personale medico, e trasportato all’ospedale, Puerta viene colpito da ripetuti attacchi cardiaci. L’autopsia confermerà la displasia ventricolare destra, un'aritmia visibile solo a esami più approfonditi. Pochi giorni dopo, durante la finale di Supercoppa Europea del 2007, tutti e 22 i giocatori scesi in campo portarono il suo nome scritto sulla maglietta, sia i compagni del Siviglia che gli avversari del Milan.

Phil O’Donnell

Il centrocampista del Motherwell, squadra scozzese, muore a 35 anni, il 29 dicembre 2007, dopo essere crollato subito dopo un gol. Soccorso dai medici e da un’ambulanza, è morto durante il tragitto verso l’ospedale. L’autopsia stabilirà che la causa della morte è stata il collasso del ventricolo sinistro.

Daniel Jarque

La tragica morte di Daniel Jarque, avvenuta l’8 agosto del 2009, non è avvenuta in campo: il difensore dell’Espanyol si trova in ritiro con la sua squadra a Coverciano (Firenze) ed è al telefono con la fidanzata, quando viene colpito da un’asistolia che si rivela fatale.

Naoki Matsuda

Nell'agosto 2011 Naoki Matsuda, 34 anni, difensore ed ex nazionale del Giappone, muore due giorni dopo il ricovero d'urgenza dopo aver perso i sensi durante un allenamento con la sua squadra, il Matsumoto Yamaga.

Piermario Morosini

Tornando in Italia, il caso precedente a quello di Davide Astori è quello di Piermario Morosini, centrocampista del Livorno che il 14 aprile del 2012, sul campo del Pescara, si accascia a terra durante uno scatto a metà primo tempo. Soccorso dai compagni, il centrocampista muore poco dopo in ospedale. Anche Morosini soffriva di cardiomiopatia aritmogena, una rara malattia ereditaria.

Bernardo Ribeiro

In tempi più recenti tragico il caso di Bernardo Ribeiro. Il brasiliano con un passato anche nelle giovanili del Catania. Il 7 maggio 2016 viene stroncato da un infarto nel corso di un’amichevole. Già nel primo tempo dopo aver accusato un dolore al torace chiede il cambio, ma muore poco dopo in ospedale.

Patrick Ekeng

Altro precedente recente quello di Patrick Ekeng, centrocampista camerunese della Dinamo Bucarest, che il 6 maggio 2016, a soli 26 anni, muore per arresto cardiaco durante la partita col Vitorul Constanta.

Davide Astori

L'ultima tragedia in ordine di tempo è quella di Davide Astori. Il capitano della Fiorentina viene trovato morto la mattina del 4 marzo 2018, nella camera d’albergo di Udine che ospitava la Fiorentina prima della partita che i viola dovevano giocare contro i friulani. In segno di lutto le partite di Serie A, B e C in programma quel giorno vengono rinviate. L'autopsia stabilisce che il calciatore è deceduto per morte cardiaca improvvisa seguita a fibrillazione ventricolare, un'accelerazione del cuore dovuta a una patologia silente.

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