Scuola, da sospensioni a divieto smartphone a educazione civica: le novità da settembre
CronacaIntroduzione
Spazio all’Educazione civica con l’applicazione di nuove linee guida, l’entrata a regime per i maturandi del cosiddetto Capolavoro, il divieto di usare smartphone in classe anche per fini didattici, la riforma del ministero dell’Istruzione e la formazione del personale docente: queste le principali novità in arrivo con il nuovo anno scolastico, in partenza fra pochi giorni.
Rimandate invece al 2025-2026 altre misure: la possibilità di richiedere lo stesso insegnante di sostegno dell’anno scorso, i voti sintetici alle primarie, l’insegnamento potenziato di lingua italiana agli stranieri. Ecco i punti principali
Quello che devi sapere
Anno scolastico 2024/2025 al via con molte novità
- Si avvicina il rientro in classe per milioni di studenti italiani: l’anno scolastico 2024-2025 prenderà il via il 5 settembre, quando torneranno sui banchi gli alunni della provincia autonoma di Bolzano. Gli ultimi, in ordine di tempo, saranno quelli di Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana. Per loro la prima campanella suonerà il 16 settembre. Quest'anno sarà diverso sotto molti punti di vista, come previsto dalla riforma portata avanti dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Alcune modifiche alle regole attuali sono già state approvate in via definitiva, per altre – a partire da quelle sul voto in condotta – manca invece ancora il via libera finale del Parlamento, che dovrebbe però arrivare nei prossimi giorni. Ecco le novità che attendono gli studenti al ritorno in aula.
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Educazione civica
- Da quest’anno ci sarà spazio per l’insegnamento dell’Educazione civica tramite le nuove linee guida, che sostituiranno le precedenti, con l’aggiunta di ulteriori contenuti. In particolare, secondo le nuove linee guida del ministero dell'Istruzione, viene sottolineato "il collegamento tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria". Allo stesso tempo, ottengono più spazio la valorizzazione dei territori e la conoscenza delle culture e delle storie locali. Secondo una stima, saranno oltre 10 milioni le ore di lezione per questa materia che si svolgeranno nell'anno scolastico 2024/25
Smartphone al bando fino alle scuole medie
- Vietati gli smartphone in classe - anche per scopi didattici - per 4 milioni e mezzo di alunni del primo ciclo dalla scuola dell'infanzia fino alla terza media. Lo ha stabilito il ministro Valditara con la circolare 5274 dell’11 luglio scorso. Le scuole medie dovranno inoltre prevedere sanzioni disciplinari per chi viene sorpreso a trasgredire. Se da un lato questo divieto ha riscosso ampia approvazione, dall’altro ha generato alcune perplessità: sia perché ritenuto limitante ai fini didattici sia perché in contrasto con la spinta alla digitalizzazione. Discorso diverso vale per altri dispositivi, come computer e tablet: potranno essere usati, ma servirà comunque l’ok degli insegnanti
Capolavoro
- I maturandi potranno presentare all’esame il cosiddetto Capolavoro, cioè un contenuto considerato la loro opera migliore. È già stato utilizzato nel 2024, senza essere però oggetto di valutazione. Dal 2025 entra a regime, dopo aver fatto il test sperimentale quest’estate. Il ministero aveva precisato: “Non è da intendersi come un ulteriore compito da svolgere, ma una scelta tra quanto già realizzato”
Riforma degli istituti tecnici
- Già diventata legge la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che introduce il modello della filiera del 4+2. Invece dei 5 anni canonici, il percorso si esaurirà in 4 anni, a cui eventualmente affiancarne altri 2 negli ITS Academy. Vengono poi istituiti i campus, reti che collegano l’offerta didattica degli Istituti tecnici e professionali, degli ITS Academy e dei centri di formazione professionale. In generale, si prevede così una maggiore interazione con il mondo del lavoro e la presenza di esperti provenienti dalle imprese per coprire competenze che non sono presenti tra i docenti. Potenziati lo studio delle materie STEM, delle lingue, la didattica laboratoriale e i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Questo modello punterebbe a colmare il dislivello fra competenze richieste e quelle “formate”: all’interno del percorso formativo prevede infatti un apporto diretto al mondo delle imprese
Formazione incentivata per gli insegnanti
- Tra le novità compare poi la formazione incentivata degli insegnanti, che prevede: la partecipazione volontaria e riservata al solo personale di ruolo, che può essere retribuita dalle scuole; 30 ore di attività di formazione on line e in modalità asincrona da svolgersi al di fuori dell’orario di insegnamento. Il ministero punta a che a trovare maggiori risorse per garantire la formazione continua del personale scolastico e renderne pienamente effettivo il carattere “obbligatorio, permanente e strutturale” sancito dall’art. 124 della legge 107/2015 (“Buona Scuola”). Saranno quindi destinati fondi aggiuntivi per la formazione, che dovrebbero arrivare a 43,8 milioni annui dal 2026
Riforma del ministero dell’Istruzione
- Quest'anno entrerà in vigore anche la riforma del ministero dell'Istruzione: ritornano tre Direzioni generali regionali, che erano state declassate in semplici Uffici territoriali alcuni anni fa. Si tende infatti a uniformare a livello organizzativo gli uffici periferici del ministero con la dotazione organica di tre Dg regionali: Basilicata, Molise e Umbrie (come detto, prima declassate). Al tempo stesso è stata disposta un’importante rotazione dei direttori generali della sede centrale del ministero a Roma. Infine, il nuovo Cspi (Consiglio superiore della pubblica istruzione) che ha rinnovato i suoi componenti. I provvedimenti dovrebbero entrare in vigore nei prossimi mesi
Docenti tutor e orientatori anche alle medie
- Lo scorso anno aveva visto debuttare due nuove figure professionali nel sistema scolastico italiano, quelle del docente-tutor e del docente-orientatore. A loro, nell’ambito delle riforme previste dal Pnrr, è stato assegnato il compito di formare, indirizzare e supportare gli studenti verso il loro futuro. Se finora erano state introdotte solamente nella scuola secondaria di secondo grado (licei e istituti professionali), l’obiettivo finale è di portarli anche alle scuole medie
Voto in condotta
- La riforma del voto in condotta è una di quelle che non è ancora stata approvata definitivamente dal Parlamento. Una volta che succederà, diverse cose cambieranno.
- Alle superiori una valutazione pari a 6 equivarrà a un debito in educazione civica, con relativo esame obbligatorio da sostenere al rientro della pausa estiva per poter passare all’anno successivo. Sarà un elaborato sui temi di cittadinanza attiva e solidale. Con il 5 scatta la bocciatura
- Il voto in condotta tornerà anche per gli studenti delle scuole medie. Dovrà essere il quadro di una visione d’insieme del comportamento di ogni alunno e sarà quindi riferito a tutto l’anno scolastico. Espresso in decimi, varrà anche per la media complessiva. Dal 5 in giù comporterà la bocciatura
I giudizi sintetici alle scuole primarie
- I docenti delle scuole primarie dovranno elaborare giudizi sintetici (da ottimo a insufficiente) per i loro alunni, da affiancare a quelli analitici. Erano stati sostituiti nel 2020. In tutti gli altri gradi si dovrà invece dare valutazioni anche nel primo quadrimestre (adesso spesso non succede)
Lotta al bullismo
- Gli studenti aggressivi e violenti rischiano di essere bocciati, quando le loro azioni si tradurranno in una votazione pari a 5 o nel debito già citato in educazione civica alle scuole secondarie di secondo grado
Sospensioni
- Accompagna la riforma del voto in condotta e della lotta al bullismo quella sul sistema delle sospensioni, di nuovo ancora da licenziare in via definitiva. Sappiamo già però quali saranno le nuove regole:
- Per periodi di allontanamento dalla scuola fino a 2 giorni, lo studente dovrà partecipare ad attività di riflessione e approfondimento sui motivi e sulle conseguenze del gesto che lo ha portato a essere sospeso. Poi dovrà discuterne in un elaborato
- Per sospensioni più lunghe è previsto che gli alunni partecipino ad attività di cittadinanza solidale in strutture convenzionate con la propria scuola. Non è detto che finiscano dopo il rientro in classe: lo deciderà il consiglio di classe
Contro le aggressioni al personale scolastico
- Molto si è parlato anche delle nuove sanzioni per chi aggredirà qualsiasi membro del personale scolastico. Si prevede una multa da 500 euro a 10mila euro da versare all’istituto, oltre al risarcimento del danno alla persona e non tenendo conto dei separati profili penali dell'aggressione. Per tenere sotto controllo episodi simili nasce anche l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, che avrà anche il compito di promuovere attività e percorsi di formazione e sensibilizzazione alla tematica
Una scuola più digitalizzata con ComUnica
- Quest’estate le famiglie hanno potuto inserire i dati aggiuntivi per le iscrizioni già accettate (per le scuole primarie e secondarie di primo grado) e iscrivere i propri figli alle scuole secondarie di secondo grado su ComUnica, portale digitale per permettere la condivisione di dati e documenti durante tutto il percorso scolastico
Insegnanti di sostegno
- Il DL 71/2024 prevedeva fra l’altro anche la possibilità per le famiglie di richiedere la conferma del supplente di sostegno dell’anno precedente: questa opzione però è stata rimandata al 2025/2026
Studenti stranieri
- Partiranno a settembre le nuove attività di sostegno agli studenti stranieri, da tenersi in orario extra-curricolare. Dall’anno scolastico 2025/2026 ci sarà poi un insegnante di italiano nelle classi dove i neoarrivati ammonteranno almeno al 20% del totale degli alunni.
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