Bambini dimenticati in macchina, ecco cos'è l'amnesia dissociativa
CronacaSi tratta di un disturbo dovuto a stanchezza, stress e traumi che crea un vuoto di memoria. E si stima sia all'origine della morte di almeno 600 bimbi nel mondo negli ultimi 20 anni. Ecco come scoprirlo e combatterlo
L'esperti la chiamano "amnesia dissociativa" e negli ultimi dieci anni, in Italia, ha causato la morte di otto bambini, l'ultima a maggio, una bimba di appena un anno dimenticata in macchina dal padre nel Pisano. Ecco in cosa consiste questo disturbo, responsabile di un vuoto di memoria spesso causato da stress, fretta o traumi.
Che cos'è l'amnesia dissociativa?
L’amnesia dissociativa è un disturbo la cui manifestazione principale consiste in uno o più episodi di incapacità a ricordare informazioni importanti che appartengono alla sfera personale. Non una "banale tendenza a dimenticare", quindi, secondo la definizione data dal Terzocentro, Centro di psicoterapia cognitiva comportamentale di Roma. Gli individui con questo disturbo sono "spesso inconsapevoli (o solo parzialmente consapevoli) dei loro problemi di memoria". L'amnesia dissociativa può capitare a chiunque e manifestarsi in diverse modalità, causando un "forte disagio" nella persona che ne è vittima, nel momento in cui si rende conto di non ricordare determinate informazioni. Solitamente è dovuta a stress o a "situazioni di particolare tensione e stanchezza fisica e mentale", oppure può essere legata a traumi, come abusi o altre esperienze negative dell'infanzia e del passato. I segnali di questo disturbo sono svariati: stress e stanchezza sono spesso accompagnati a difficoltà a dormire, a concentrarsi e a ricordare le cose, irritabilità e tendenza ad "agire in automatico". Se ci si ravvisano questi sintomi, secondo gli esperti, è bene consultare un medico. Il trattamento raccomandato per l'amnesia dissociativa è la psicoterapia.
Il "black-out" dei genitori
Per chi l'ha provata, l'amnesia dissociativa porta a un vero e proprio "black-out", che può però avere conseguenze drammatiche. Perché, nel caso dei genitori che dimenticano i figli in macchina, in quel buco nero che intercorre tra il portare il piccolo a scuola e andare al lavoro, la vittima è il bambino che resta legato al seggiolino in auto finché non ce ne si rende conto. A volte, troppo tardi. Secondo stime parziali – riportano le agenzie di stampa – negli ultimi 20 anni nel mondo sono stati almeno 600 i bambini rimasti chiusi in macchina e deceduti per il calore.
Il seggiolino anti-abbandono e altri accorgimenti
Per ridurre al minimo queste dimenticanze, il parlamento italiano ha varato il ddl ribattezzato "salva bebè", voluto dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Il Disegno di legge prevede l'obbligo di dotarsi di seggiolini con dispositivi che segnalino la presenza dei passeggeri più piccoli (i cosiddetti seggiolini anti abbandono) se si hanno figli con meno di quattro anni. Per evitare di dimenticare il proprio figlio in macchina, inoltre, si possono prendere dei piccoli accorgimenti: parlare con il bimbo durante il tragitto, ad esempio, chiamare il coniuge o un altro parente per ricordarsi a vicenda del piccolo, lasciare qualche oggetto indispensabile, come il portafogli o le chiavi vicino al seggiolino e dare sempre un'occhiata all'auto prima di allontanarsi dopo averla parcheggiata.