Morta a Venezia la poetessa Anna Toscano, aveva 55 anni: chi era, le poesie e la malattia

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Per la scrittrice-attivista le parole erano un atto politico, un modo per restituire spazio e dignità a donne dimenticate. I funerali si svolgeranno giovedì 11 dicembre alle 14, nella chiesa di Santo Stefano

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"Anna è libera". Con queste parole, affidate a un post intenso di Gianni Montieri, il marito e compagno di vita, è stata annunciata lunedì la scomparsa di Anna Toscano, venuta a mancare a 55 anni. Poetessa, fotografa, autrice, attrice, attivista era profondamente legata alla sua Venezia, dove viveva insieme a Gianni e alle loro cagnette Iole e Rosina. Spirito curioso e instancabile, attraversava territori diversi del sapere con la stessa attenzione con cui sceglieva ogni parola, donandole voce e respiro. Montieri, ricordandola, ha scritto: "La mia adorata Anna se n’è andata, è libera", spiegando come lui, la sorella Elena, le cagnette e le amiche più care siano rimasti accanto a lei in un anno durissimo. E ancora: "È stata una ragazza fatta di luce, talento, determinazione, generosità. Geniale fino all’ultimo, meravigliosa. Ci siamo amati tanto, ci ameremo per sempre".

La passione per la scrittura

L’amore di Anna Toscano per le parole attraversa tutti i suoi libri: dall’ultima raccolta poetica "Cartografie" alla biografia "Il calendario non mi segue. Goliarda Sapienza", fino ai lavori dedicati a figure come Lisetta Carmi o ai versi del suo esordio "Controsole". Nei reading, spesso ospitati dalla Libreria Marcopolo o in giro per l’Italia, la sua voce rendeva le parole materia viva, con una diczione capace di dare intensità a ogni sfumatura. Le storie erano alimento quotidiano: non era raro vederla alle Zattere con Gianni, circondata da giornali e libri, immersa nella luce di qualsiasi stagione. Insegnando italiano agli stranieri a Ca’ Foscari trasformava le lezioni in viaggi narrativi, creando legami che duravano nel tempo, come raccontato nel suo contributo per "The Passenger Venezia". Per lei, le parole erano anche un atto politico, un modo per restituire spazio e dignità a donne dimenticate. Chi vorrà salutarla un’ultima volta potrà farlo giovedì 11 dicembre alle 14, nella chiesa di Santo Stefano. 

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