Morti e feriti, le strade più pericolose d’Europa. La mappa

Ci sono statistiche che si prestano sempre a una doppia lettura. Tra queste quelle sui morti e gli infortuni sulle strade. Perché, da una parte, anche un solo decesso resta comunque troppo, dall’altra, i progressi compiuti in questo campo in Europa sono innegabili. In Italia, per fare un esempio, nel 1991 le vittime di incidenti stradali erano più del doppio di quelle registrate nel 2024 . Tuttavia, pur in un contesto di generale miglioramento, alcune aree del Vecchio continente restano più pericolose di altre quando ci si mette al volante, in sella o semplicemente si attraversa una strada. E il nostro Paese, purtroppo, si colloca tra queste. Nel 2024 si sono registrati 51 decessi per incidenti stradali per milione di abitanti, una cifra superiore alla media Ue e molto lontana dai Paesi più virtuosi come Norvegia, Svezia o Danimarca dove le vittime, in proporzione ai residenti, arrivano a essere anche meno della metà rispetto a quanto accade dalle nostre parti. Insomma, preso atto che la direzione è quella giusta, c’è ancora da lavorare. Se non visualizzi correttamente il grafico, clicca qui La sicurezza stradale nelle regioni Ue Ma come gli Stati non sono tutti uguali quando si parla di sicurezza stradale, così anche all’interno dei singoli Paesi possono esserci differenze significative tra diverse porzioni di territorio. Per rendersene conto può essere utile guardare ai tassi di mortalità stradale a un livello geografico e amministrativo più ristretto, per esempio quello equivalente alle nostre regioni. La fotografia scattata dall’ufficio statistico europeo Eurostat in vista della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada che cade il prossimo 16 novembre permette di farsi un’idea in proposito. Il Nord Europa, la Scandinavia in particolare, risultano così le aree più sicure - quelle in cui la tonalità di arancione risulta più tenue - mentre la mortalità cresce man mano che ci si sposta verso Est . La regione Ue che nel 2023 ha visto un maggior numero di vittime è stata lo Severozapaden in Bulgaria con 166 decessi per milione di abitanti. Alti i tassi anche in Sud-Vest Oltenia e in Sud Est, in Romania: 107 e 102 vittime per milione di abitanti rispettivamente. In Europa occidentale le zone più pericolose da questo punto di vista si trovano in Francia: la Borgogna e Champagne-Ardenne anche se il primato va ad un isola nel mezzo del Mediterraneo, la Corsica . Se non visualizzi correttamente il grafico, clicca qui Nel lato virtuoso della classifica e della mappa si collocano invece quelle 26 regioni europee che nel 2023 hanno fatto registrare meno di 25 vittime della strada per milione di abitanti. Tra queste anche due che hanno festeggiato l’assenza di incidenti mortali nel corso dell’anno: Åland e la Ciudad de Melilla . E l’Italia? Nel nostro Paese, come si diceva, la situazione sta migliorando, soprattutto se assumiamo una prospettiva di osservazione storica. Gli indicatori principali della sicurezza stradale sono tutti in calo almeno dall’inizio del nuovo millennio anche se l’andamento in leggero crescendo degli ultimi due o tre anni merita un supplemento di attenzione. Deve essere ricompreso nel fisiologico ritorno alla normalità dopo la riduzione della mobilità nel periodo della pandemia o segnala un inversione della lunga tendenza verso una maggiore sicurezza? Se non visualizzi correttamente il grafico, clicca qui I dati più recenti, rilasciati da Istat il 13 novembre scorso e relativi ai primi sei mesi del 2025, sembrano puntare verso un’interpretazione ottimistica. Indicano infatti una diminuzione del numero di incidenti stradali con lesioni a persone , dei feriti e delle vittime entro il trentesimo giorno rispetto allo stesso periodo del 2024. Più nel dettaglio, le vittime aumentano sulle autostrade , mentre diminuiscono sulle strade urbane e extraurbane . Certo, i conti veri si fanno alla fine dell’anno, ma per ora le cose sembrano aver ripreso ad andare nel verso giusto.

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Raffaele Mastrolonardo