Cinque mappe per capire dove i ciclisti rischiano di più

Strade pericolose, soprattutto per chi le affronta su due ruote pedalando. Il 2025 è un anno nero per i ciclisti. A fine ottobre sono già 195 le vittime di incidenti stradali che hanno coinvolto una bicicletta, due ogni tre giorni e dieci in più dei decessi registrati in tutto il 2024. Quella delle morti sui pedali è un’emergenza che sembra insanabile. Le piste ciclabili restano poche e non sempre seguono un percorso continuo, l’educazione stradale di automobilisti - e in alcuni casi di ciclisti - è scarsa. Ma ancora più scarsa è la reale conoscenza del problema. Non che non vengano raccolti i dati sugli incidenti, anzi Istat ha addirittura allestito un osservatorio con aggiornamenti quotidiani sui morti in bicicletta, ma manca una rielaborazione approfondita dei dati che potesse permettere ai decisori pubblici di prendere le contromisure più adatte a limitare la mattanza. A colmare questa lacuna ci ha pensato il Competence Centre on Anti-Fragile Territories del Politecnico di Milano. Il gruppo di ricerca guidato da Paolo Bozzuto del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani , ha lavorato sui dati Istat relativi ai dieci anni compresi tra il 2014 e il 2023 e ne ha ricavato cinque dashboard interattive e liberamente consultabili che offrono un livello di dettaglio molto interessante. Quaranta incidenti al giorno I primi due raggruppamenti di dati che meritano attenzione sono quelli relativi al numero di incidenti che hanno coinvolto ciclisti e che hanno avuto conseguenze ospedaliere quando non fatali e quello dell’incidentalità ciclistica. Il numero di incidenti nel decennio 2014-23 è rimasto sostanzialmente invariato tra i 16 e i 17 mila ogni anno, più di quaranta al giorno. L’unica eccezione è l’anno pandemico, in cui però si è circolato meno del solito. Anche il tasso di incidentalità ciclistica, e cioè la percentuale di incidenti ciclistici con conseguenze per le persone sul totale di incidenti stradali con morti o feriti, è stabile intorno al 10 per cento. Se non visualizzi il grafico, clicca qui Incidentalità ciclistica L'incidentalità ciclistica è un dato interessante che è analizzabile anche a livello regionale. È l’Emilia Romagna quella dove la percentuale di incidenti ciclistici è più alta sul totale degli incidenti stradali, quasi uno su cinque ha visto coinvolto un o una ciclista . Il territorio pianeggiante e l’abitudine all’uso della bicicletta spiegano in parte questo triste primato. Numeri molto simili fatti registrare dal Veneto . Sopra la media nazionale anche il Trentino Alto Adige e la Lombardia, regione in cui si è verificato il maggior numero assoluto di incidenti ciclistici, con oltre 40 mila in dieci anni. Se non visualizzi il grafico, clicca qui Le città più pericolose Sono le città il teatro in cui intervenire. I centri urbani, soprattutto quelli più trafficati, sono i luoghi in cui si verifica la maggior parte degli incidenti ciclistici. Se la Lombardia ha il record negativo di incidenti, Milano è il degno capoluogo. All'ombra del Duomo sono avvenuti più di diecimila scontri con ciclisti che hanno avuto la peggio. Meno di un terzo gli incidenti registrati a Roma e a Padova. Nutrita la rappresentanza emiliana in classifica, con Bologna, Rimini, Reggio Emilia, Modena, Parma Ravenna tutte tra le quindici città più dolorose per i ciclisti. Se non visualizzi il grafico, clicca qui La paura corre sul rettilineo La granularità dei dati raccolti da Istat e sapientemente rielaborati dal Craft del Politecnico permette anche di analizzare la sicurezza stradale per i ciclisti in base a diversi parametri. Le ore della giornata in cui si verificano più incidenti , le dinamiche più frequenti , le condizioni del fondo stradale, le dimensioni della carreggiata. Tra questi sono stati estratti i dati anche relativi ai tipi di strada in cui avvengono più frequentemente gli incidenti ciclistici. Sono i tratti rettilinei - servono piste ciclabili separate dal traffico veicolare - quelli in cui avviene il maggior numero di incidenti ciclistici, ben più pericolosi degli incroci e delle intersezioni stradali. E più sicure degli incroci sono le rotatorie. Se non visualizzi il grafico, clicca qui La quantità di informazioni contenute delle dashboard del Politecnico di Milano è davvero notevole. A sindaci e al ministero dei trasporti ora non resta che studiare attentamente tutti i dati e trarne le decisioni del caso.

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Gabriele De Palma