Caporalato, pm Milano chiede commissariamento Tod’s. L'azienda nega: "Estranei ad accuse"

Cronaca

Secondo gli inquirenti, sarebbero stati omessi controlli sui subfornitori. Il Tribunale aveva inizialmente respinto la richiesta di commissariamento, dichiarandosi incompetente, ma la Procura ha impugnato la decisione. Tod’s respinge ogni accusa, ribadendo di rispettare le normativa vigenti e di effettuare “controlli costanti” e annuncia che fornirà “tutti i necessari chiarimenti” per dimostrare la propria estraneità

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La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa, il marchio di lusso guidato da Andrea Della Valle, per “avere agevolato” colposamente un “pesante sfruttamento lavorativo” nella sua filiera. La richiesta, anticipata da Reuters, si inserisce in una più ampia indagine che ha già coinvolto altre aziende della moda, tra cui Alviero Martini, Dior, Valentino e Loro Piana.
Secondo quanto emerge dagli atti, il procedimento trae origine dalle verifiche della polizia giudiziaria condotte su indicazione del pm Paolo Storari, da cui sarebbero emerse numerose irregolarità in laboratori gestiti da imprenditori cinesi, dove si producevano articoli per Tod’s. Gli operai, connazionali dei titolari, sarebbero stati costretti a lavorare in “condizioni di lavoro ottocentesche”, con “condizioni alloggiative degradanti” in un contesto di “caporalato”. Replica l'azienda, che nega le accuse e afferma di rispettare la normativa e eseguire controlli: "Forniremo i necessari chiarimenti".

L'iter giudiziario della vicenda

La richiesta della Procura arriva dopo un percorso giudiziario complesso: la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano aveva inizialmente dichiarato la propria incompetenza, rinviando il caso al Tribunale di Ancona. Un primo ricorso alla Corte d’Appello era stato bocciato, e ora sarà la Cassazione a dover valutare la nuova istanza. Nel ricorso alla Suprema Corte si legge: “Francamente incomprensibile la ragione per cui il Tribunale ritiene che il livello di controllo di Tod’s sulla catena produttiva deve arrestarsi quando si tratta di prodotti non destinati alla vendita”. Per la Procura, infatti, “la legge di riferimento non distingue, come propugnato dal Tribunale, tra prodotti destinati alla vendita (scarpe, dove Tod’s dovrebbe effettuare un penetrante controllo) e prodotti ad uso interno (divise, dove Tod’s non dovrebbe controllare nulla)”.

Il pubblico ministero sottolinea inoltre che “paghe da fame, lavoro notturno e festivo, luoghi di lavoro fatiscenti, dove si lavora, si mangia e si dorme, macchinari privi di sistemi di sicurezza per aumentare la produttività concretizzano condizioni di lavoro ottocentesche”. Riferendosi a uno dei laboratori coinvolti, il pm scrive: “In buona sostanza Tod’s si avvale, per la produzione, di un fornitore (Ritaglio magico) privo di dipendenti e reparti produttivi; questo fornitore è espressamente autorizzato da Tod’s ad avvalersi di terzi; tra i subfornitori sono presenti opifici cinesi che operano in situazione di pesante sfruttamento; Tod’s omette qualsiasi controllo sui subfornitori, non effettua alcun audit, alcun controllo, esternalizza la produzione al fine di ‘liberarsi’ di inutili costi e problemi”. La Procura sostiene che “l’omissione di controllo di Tod’s nei confronti dei propri subfornitori integra quella violazione cautelare che concretizza la colpa di organizzazione in tema di misure di prevenzione”.

La nota di Tod's: "Ripettiamo tutta la normativa vigente"

Di fronte alle accuse, Tod’s ha diffuso una nota in cui “non può che ribadire di rispettare tutta la normativa vigente, ivi compresa quella che regola il mondo del lavoro, e che i propri ispettori eseguono controlli costanti nei confronti dei laboratori che Tod’s seleziona e utilizza”. L’azienda precisa che “i laboratori, che sono visitati regolarmente dai nostri responsabili, sottoscrivono, prima di cominciare a operare con il Gruppo, accordi che tutelano la qualità dell’ambiente di lavoro e le condizioni dei dipendenti che vi operano, nonché, ovviamente, il rispetto dei contratti nazionali di lavoro”. Inoltre, ricorda che “gli stabilimenti Tod’s sono considerati un’eccellenza mondiale in fatto di tutela ambientale e servizi sociali atti a migliorare la vita quotidiana di chi ci lavora”. La società ribadisce che “la qualità dei prodotti e la qualità della vita lavorativa dei nostri dipendenti sono elementi imprescindibili” e annuncia che “nei prossimi giorni prenderemo visione delle carte dei procedimenti in essere e forniremo tempestivamente tutti i necessari chiarimenti atti a dimostrare la nostra totale estraneità”. Poi il gruppo di Diego Della Valle conclude: “C’è molta amarezza nel pensare che, se fossimo stati interpellati al momento opportuno – quindi molti mesi fa –, avremmo potuto dare tutti i chiarimenti del caso e spiegare con chiarezza la nostra organizzazione produttiva, che è sempre stata disciplinata rispettando regole e leggi”.

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