Incidenti sul lavoro, morti un operaio nel Milanese e un autista vicino a Vicenza

Cronaca
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Le vittime sono un uomo di 62 anni, rimasto schiacciato da un macchinario in un'azienda di Bubbiano, comune della cintura sud di Milano, e un altro uomo colpito da una trave che ha travolto la cabina del suo camion a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza

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Ancora morti sul lavoro in Italia. Un incidente mortale è avvenuto intorno alle 12 nel Milanese, dove un operaio italiano di 62 anni ha perso la vita dopo essere stato schiacciato da un macchinario. La tragedia all’interno della Ticino Lamiere spa di Bubbiano, comune della cintura sud di Milano: la vittima stava lavorando ad una bobina per la produzione di nastri di acciaio quando, per cause ancora in corso di accertamento, è stato investito dal macchinario. L'uomo è stato soccorso prima dai suoi colleghi e pochi minuti dopo dai vigili del fuoco ma le condizioni sono apparse subito gravissime. Sul posto tre mezzi del Comando di via Messina e il 118. Sono intervenuti anche carabinieri e Ats, ai quali spetterà il compito di stabilire la dinamica che ha portato alla morte dell'operaio.

Altra vittima nel Vicentino

Poco dopo un'altra vittima nel Vicentino. Un camion in manovra all'interno di un capannone industriale ha colpito una trave che, crollando, ha travolto la cabina dell'autoarticolato uccidendo l'autista. L'incidente si è verificato a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, in via ponte Guá, alla ditta Geo scavi srl, azienda che si occupa di recupero terra e rocce provenienti da scavi. Sul posto i vigili del fuoco che, secondo le prime informazioni, hanno fatto evacuare la struttura per motivi di sicurezza.

Uil Veneto: "Fermare corsa a profitto'"

"L'ennesima morte sul lavoro rappresenta per la nostra regione un macabro monito. Alle sacrosante richieste di più sicurezza, di più formazione, di più controlli, alla necessaria applicazione dei protocolli, deve sommarsi la consapevolezza che la corsa al profitto non può essere la priorità". Lo ha detto il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo. "Quando parliamo di un Veneto più lento - ha spiegato - intendiamo proprio questo: la capacità di fermarsi quando si percepisce un pericolo, la concentrazione necessaria, la cultura della vita, che non può essere sacrificata sull'altare della produttività". 

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