L'uomo, un cittadino romeno 42enne, era stato colpito da mandato di cattura europeo emesso dalle autorità romene dopo essere stato condannato a 10 anni e sei mesi di reclusione. Ricercato in tutto il continente dal 2022, era in possesso di documenti ungheresi falsi
La polizia di Stato ha arrestato a Verona un pericoloso ricercato in campo internazionale, un cittadino romeno classe 1983 originario di Brasov, colpito da mandato di arresto europeo emesso dalle autorità romene dopo essere stato condannato a 10 anni e sei mesi di reclusione per reati in materia di sostanze stupefacenti e, per questo, ricercato in tutto il continente dal 2022. L'attività
investigativa condotta dai poliziotti della sezione catturandi della squadra mobile della Questura scaligera finalizzata alla cattura del latitante è stata avviata nel mese di maggio su segnalazione delle autorità romene, secondo cui il ricercato
poteva gravitare in territorio veronese, in possesso di documenti falsificati ungheresi e polacchi che ne celavano la vera identità.
Decisiva la presenza di un cane per l'individuazione del veicolo
Le indagini della squadra mobile scaligera sono state dapprima finalizzate a individuare gli effettivi documenti falsi posseduti dal latitante, incentrandosi in una
fase successiva sulla raccolta di informazioni su soggetti che avrebbero potuto favorire la sua latitanza. Grazie a questa attività sono stati individuati alcuni veicoli sospetti, intestati a suoi parenti residenti in altre province italiane, le cui targhe sono state effettivamente registrate dalle telecamere di sicurezza comunali installate in città e in provincia. In particolare, mirati e prolungati servizi di osservazione hanno permesso di inquadrare due delle autovetture che saltuariamente sono state registrate nei varchi di accesso della zona sud di Verona. In questo modo, peraltro, negli ultimi giorni nelle due autovetture si è potuta notare la presenza di
un cane molosso di grossa taglia con la testa fuori dal finestrino. Dettaglio che ha subito innalzato il criterio di ricerca considerato che, nel corso delle analisi effettuate sui social network, era emersa una particolare passione del latitante appunto per i cani molossi di razza "american bully".
Documenti falsi con dati anagrafici di un cittadino ungherese
Grazie agli elementi informativi raccolti, ieri gli operatori della squadra mobile sono riusciti ad agganciare uno dei due veicoli sospetti, rilevando al contempo la presenza del cane sui sedili posteriori. Arrivati all'incrocio di corso Porta Nuova e
riconosciuto senza ombra di dubbio il latitante, i poliziotti lo hanno così immediatamente fermato e bloccato. Accompagnato in questura per le formalità di rito, l'uomo a seguito di perquisizione è stato trovato in possesso di patente di guida e carta di identità ungheresi contraffatte, recanti la sua foto e i dati anagrafici di un cittadino ungherese. Gli accertamenti hanno anche fatto emergere che su di lui pendeva un ordine di carcerazione emesso nel 2016 dal Tribunale di
Pistoia per la condanna a un anno e sei mesi di reclusione per reati contro la persona.