Il ragazzo di 15 anni lo scorso giovedì mattina è stato ritrovato senza vita all'interno della cameretta dell'abitazione dove viveva con i suoi genitori a Santi Cosma e Damiano, nel sud della provincia di Latina. La missiva denuncia tutte le angherie che ha subito. Il ministro dell'Istruzione: "Dolore e vicinanza alla famiglia. Subito ispezioni"
Una lettera di denuncia contro gli episodi di bullismo subiti da un 15enne morto suicida è stata inviata al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e alla premier Giorgia Meloni. A scriverla il fratello di Paolo, trovato senza vita giovedì mattina nella sua camera a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina. La missiva elenca tutte le violenze subite dal giovane, che lo avrebbero portato al suicidio.
Aperta un'inchiesta per istigazione al suicidio
La procura di Cassico ha disposto l'apertura di un'inchiesta ipotizzando l'istigazione al suicidio e ha disposto l'autopsia del ragazzo. Il fratello nella lettera, anticipata dal Messaggero, racconta come Paolo fosse "perseguitato dai bulli", con messaggi, scherzi, insulti. Sul caso indagano i carabinieri, i quali hanno sequestrato i telefoni di alcuni ragazzi suoi coetanei. La sera prima della sua morte, il quindicenne aveva scritto un messaggio ai suoi compagni, chiedendogli di "conservagli un posto in prima fila" a scuola. La mattina dopo, invece, è stato ritrovato senza vita.
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Valditara: "Dolore per quindicenne morto, subito ispezioni"
Valditara ha espresso grande dolore e vicinanza alla famiglia del quindicenne. Il ministero si è subito attivato predisponendo due ispezioni negli istituti che il ragazzo ha frequentato alle scuole medie e poi, attualmente, alla scuola superiore dove in questi giorni avrebbe dovuto iniziare il nuovo anno scolastico. Il ministro intende anche nelle prossime ore contattare la famiglia per esprimere la propria personale vicinanza e di tutto il mondo della scuola.
Cosa prevedono le nuove norme sul bullismo
Le nuove norme contro il bullismo introdotte dalla legge 70/2024 sono prescrittive: la scuola ha l'obbligo, nel caso di atti di bullismo, di chiamare i genitori dei ragazzi coinvolti come autori dei fatti e di attivare le attività educative necessarie. Nei casi più gravi di reiterazione è prevista anche la denuncia alle autorità preposte. Le ispezioni attivate dal ministero dovranno quindi comprendere se gli episodi di bullismo siano emersi, se il corpo docente avesse compreso il malessere del ragazzo e se fossero state attivate le misure previste in questi casi dalla nuova normativa.
A chi chiedere aiuto
Chi ha pensieri suicidi o si trova in difficoltà può chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure al 324 011 7252 (numero che si può contattare anche attraverso una chat Whatsapp).