I giudici hanno respinto un reclamo dell'Avvocatura dello Stato contro la precedente decisione del tribunale nisseno. Secondo quanto è trapelato, anche per i magistrati di seconda istanza Shahin deve essere considerato un "richiedente asilo" e quindi non può essere rimpatriato in attesa che si definisca la sua posizione
La Corte di appello di Caltanissetta ha confermato il "no" all'allontanamento immediato dall'Italia di Mohamed Shahin, imam di Torino colpito da un provvedimento di espulsione del ministro Matteo Piantedosi. I giudici hanno respinto un reclamo dell'Avvocatura dello Stato contro la precedente decisione del tribunale nisseno. Secondo quanto è trapelato, anche per i magistrati di seconda istanza Shahin deve essere considerato un "richiedente asilo" e quindi non può essere rimpatriato in attesa che si definisca la sua posizione.
Nei giorni scorsi sul caso dell'imam si è pronunciato il Tar del Lazio. In questo caso si trattava della richiesta, presentata dai legali del religioso, di sospendere l'iter amministrativo verso l'espulsione. La proposta non è stata accolta dai giudici ma in ogni caso non ha avuto effetto, in quanto bisognava attendere l'esito della causa in corso a Caltanissetta.