Siti sessisti, indagano le Procure: verso stretta su server e class action contro Facebook

Cronaca
©Ansa

Introduzione

Dopo la chiusura dei siti dove venivano pubblicate foto rubate di donne, incluse attrici e politiche, senza consenso, le Procure si muovono in queste ore per fare luce sui gestori delle piattaforme e sugli utenti che hanno lasciato i commenti offensivi.

Quello che devi sapere

Attesa informativa Polizia Postale

A compiere le ricerche è soprattutto la Polizia Postale, incaricata di identificare gli autori delle ingiurie, a partire dal gruppo Facebook "Mia Moglie" e dal forum Phica.eu. Ricerche che culmineranno con l'informativa alla Procura di Roma per l'apertura di un fascicolo d'inchiesta. La mole di denunce ed esposti di donne da ogni parte d'Italia è però tale che ai magistrati romani si affiancheranno altre Procure.

 

Per approfondire: Siti sessisti: informativa alla Procura di Roma, poi un fascicolo. Meloni: "Disgustata"

Attesa informativa Polizia Postale

Stretta su server e provider

Insieme alle verifiche condotte sulla rete, gli inquirenti stanno lavorando a possibili limitazioni sui server e sui provider che forniscono i servizi digitali. L'obiettivo è prevenire altri episodi dove immagini scippate vengono "date in pasto" a communities online dove fioccano offese e commenti sessisti.

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Da Genova decine di segnalazioni su "Mia moglie"

Tra le Procure che potrebbero presto aprire un fascicolo d'inchiesta c'è quella di Genova dove sono diverse le segnalazioni da parte di donne che si sono riconosciute nel gruppo Facebook "Mia moglie". Nei giorni scorsi, un'attivista del capoluogo ligure aveva scovato nella pagina diversi concittadini - inclusi poliziotti, militari, docenti universitari, avvocati e sanitari - utenti che si scambiavano immagini delle proprie consorti insieme ad estranei. Non è tuttavia semplice risalire all'identità di tutti gli appartenenti ai gruppi perché in molti hanno agito in anonimato mentre altri si sono cancellati non appena è esploso lo scandalo.

Da Milano class action contro Facebook

Da Milano, l'avvocata familiarista Annamaria Bernardini de Pace ha lanciato una class action contro Facebook. Iniziativa che finora non ha trovato risposta da parte di Meta. "Il punto di partenza, giuridicamente parlando, è la violazione del principio costituzionale che tutela l'identità e la dignità della persona e, in particolare, in queste vicende è stata ferita con violenza, con l'uso brutale di quelle immagini, l'identità femminile", fa sapere all'Ansa la legale che si è detta pronta a raccogliere segnalazioni in serie e a chiedere un risarcimento danni a carico di Facebook.

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Varie ipotesi di reati

Bernardini de Pace non esclude che si possa agire con "due class actions sulle due vicende" sulle quale emerge più di un'ipotesi di reato. Si va dal "revenge porn" per la diffusione illecita di immagini intime o video sessualmente espliciti a "stalking, violenza e molestia". Sul fronte dei commenti che apparivano nel forum sessista Phica.eu vanno poi considerati altri profili come la violazione della privacy insieme a diffamazione e istigazione a delinquere.

Cosa può fare ora la parte lesa

Come ricorda all'Ansa Francesco Petrelli, presidente dell'Unione Camere Penali, la parte lesa ora può innanzitutto "sperare di ottenere che i gestori eliminino al più presto dai rispettivi siti e social le immagini che costituiscono un danno per la persona offesa, perché questo costituirebbe il minimo ristoro sotto il profilo dell'interruzione delle condotte illecite e dei riflessi di danno".

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Phica.eu, indagini su sede in Bulgaria

Sul fronte dei gestori del forum sessista Phica.eu, stando alle indagini condotte dagli analisti di intelligence Valerio Lillo e Lorenzo Romani riportate su La Repubblica il sito farebbe capo alla Hydra Group Eood, società di consulenza con sede legale a Sofia, in Bulgaria, e un giro d'affari sopra il milione di euro l'anno, a fronte di un capitale sociale di soli 50 euro. 

Meccanismo "scatole cinesi"

Secondo i registri bulgari, la Hydra, diretta da un cittadino italiano, opererebbe come società di consulenza. Ma controlli incrociati su "scatole cinesi societarie" tra Francia, Regno Unito e Spagna avrebbero appurato il collegamento con la piattaforma Phica.eu. Nello stesso edificio di Sofia hanno sede legale 4 società, tutte intestate alla stessa persona.

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Meloni: "Disgustata, solidarietà alle donne offese"

Sul caso è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni le cui immagini, come altre donne politiche, sono finite nelle piattaforme oggetto delle indagini. "Sono disgustata da ciò che è accaduto, e voglio rivolgere la mia solidarietà e vicinanza a tutte le donne che sono state offese, insultate, violate nell'intimità dai gestori di questo forum e dai suoi 'utenti'", ha detto la Presidente del Consiglio in un colloquio con il Corriere della Sera. E aggiunge: "È avvilente constatare che nel 2025 ci sia ancora chi consideri normale e legittimo calpestare la dignità di una donna e farne oggetto di insulti sessisti e volgari, nascondendosi per di più dietro l'anonimato". 

Schlein: "Siti sessisti problema culturale, reprimere e prevenire"

"La questione dei siti sessisti pone un problema culturale. Per questo abbiamo sempre detto che è necessario agire insieme, per la repressione della violenza di genere in ogni sua forma", ha sottolineato la segretaria del Pd, Elly Schlein, che sulle politiche di prevenzione del fenomeno aggiunge: "Occorre agire sull'educazione sin dalle scuole, rendere obbligatori i corsi all'educazione, al rispetto, all'affettività e alle differenze in tutti i cicli scolastici".

 

Per approfondire: Ti presento “mia moglie”, il voyeurismo trasforma l’intimità in abuso

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