Palermo, la spiaggia di Mondello tra tornelli e polemiche

È un’estate, almeno fino a questo momento, senza il tormentone musicale. Ma, di certo, piena di polemiche sui costi dei lidi balneari. Da nord a sud. Da est ad ovest. Spiaggia che vai prezzo - sempre più alto rispetto allo scorso anno - che trovi. In tutto lo stivale il prezzo di sdraio e ombrelloni nei lidi privati attrezzati è cresciuto. Almeno del 5/10 per cento rispetto alla scorsa estate. E già dodici mesi fa il costo per passare una giornata al mare con i comfort non era affatto basso. Adesso, mediamente, si spendono dai 30 ai 50 euro al giorno. Nei lidi di lusso anche molto di più. Ma il lusso, purtroppo, è per una ristretta cerchia di persone. Il caro spiaggia non fa eccezione in Sicilia ed in particolare a Palermo dove le polemiche, nelle ultime settimane, sono sfociate in interrogazioni parlamentari all’Assemblea Regionale Siciliana ed in esposti presentati all’agenzia del demanio. Il tutto per il “tornello della discordia”. Nell’occhio del ciclone quella che, comunemente, viene chiamata la spiaggia dei palermitani, ovvero Mondello. Gran parte della battigia ospita lidi privati. Quasi tutti gestiti da una unica società, la Italo -Belga che da decenni ha in concessione questo spettacolare tratto di costa. Prima, all’inizio dell’estate, la spiaggia si trasformava in una enorme distesa di cabine in legno celesti dal tetto rosa. Da qualche anno a questa parte niente più strutture ma lettini ed ombrelloni. Si può accedere in spiaggia solo pagando un ticket di ingresso. Se si vogliono anche lettino ed ombrelloni c’è un surplus da pagare. Ma l’accesso alla spiaggia, per legge, deve essere consentito a tutti. Anche a chi non ha intenzione di restare nel tratto di battigia dato in concessione. Ed è su questo punto che è esplosa la polemica. Perché la società Italo – Belga aveva messo i tornelli per l’ingresso in spiaggia. Per accedere si doveva mostrare il ticket all’addetto all’ingresso. Senza ticket niente accesso. Per entrare, i bagnanti dovevano trovare il varco libero che, sempre stando alle regole di legge, deve essere ben visibile e deve essercene uno ogni 80 metri di litorale. Il deputato regionale di Controcorrente, Ismaele La Vardera, alcune settimane fa ha fatto un blitz in spiaggia con tanto di social media manager al suo seguito. Il video di lui mentre cerca di entrare superando il tornello e di piazzare un ombrellone ha fatto, in poche ore il giro del web tanto da far dirizzare le antenne anche alla guardia di finanza che, su richiesta dell’ufficio del demanio, ha avviato controlli sulla spiaggia, sulle concessioni e soprattutto sui tornelli. Le fiamme gialle hanno evidenziato che gli accessi del varco pubblico sono regolarmente segnalati ma restava il nodo dei tornelli. Possono essere messi sul suolo demaniale per accedere alla spiaggia? Fino al blitz del parlamentare siciliano i tornelli c’erano. Adesso, dopo le polemiche e le verifiche delle fiamme gialle, qualcosa è cambiato. Ad intervenire è stato l'assessore regionale al Territorio e Ambiente Giusi Savarino che, dopo le polemiche, ha emanato una circolare per stabilire il divieto di nuove autorizzazioni per impianti fissi che possano ostacolare il transito dei bagnanti. "Ho dato disposizione agli uffici competenti dell'assessorato perché non siano concesse autorizzazioni ad apparati di questo tipo che possano ostacolare l'accesso dei bagnanti alla battigia ed eventualmente, chiedere la modifica delle autorizzazioni già rilasciate per farli rimuovere". “I cittadini – aggiunge Savarino – devono avere sempre la possibilità di accedere al mare liberamente e gratuitamente". Insomma, meglio tardi che mai potremmo dire. Ma la polemica rimane. Soprattutto per un aspetto da non sottovalutare ovvero la spiaggia libera. Il tratto della battigia riservato a chi non vuole o non può pagare è davvero piccolissimo. Due metri al massimo separano la spiaggia dal mare. Quasi impossibile stendere un telo e non intralciare il passaggio di chi vuole fare una camminata sulla spiaggia o, semplicemente, raggiungere l’acqua. Anche su questo si dibatte. Chi gestisce la spiaggia sostiene di rispettare gli spazi che prevede la concessione. Il problema sta nel fatto che, ogni anno che passa la spiaggia si rimpicciolisce sempre di più e, a fronte di questo, almeno per il momento, non sono state riviste le misure. Per cui la spiaggia “attrezzata” resta sempre delle stesse dimensioni mentre quella libera perde, ogni anno, centimetri preziosi. È praticamente certo che, questa estate, ormai finirà così. Senza scossoni e senza centimetri tolti al privato e ridati al pubblico. Chissà però che le polemiche non facciano riflettere ‘concedenti’ e ‘concessionari’ magari per le stagioni calde a venire finché saranno in vigore le regole attuali.

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Fulvio Viviano