Lo spiega Lorena Venier nella ricostruzione di quanto avvenuto dal 25 luglio - giorno dell'omicidio - al 31, quando la nuora chiede l'intervento dei Carabinieri. Ci sono stati anche momenti di tensione tra le due donne
"E' stata Mailyn a chiamare il 112: il piano era attendere poi far sparire i resti, ma ha avuto una crisi". Lo spiega Lorena Venier nella ricostruzione di quanto avvenuto dal 25 luglio - giorno dell'omicidio - al 31, quando la nuora chiede l'intervento dei Carabinieri. Ci sono stati anche momenti di tensione tra le due donne. Chiamato il numero di emergenza 112, Mailyn, in un italiano ancora stentato - era arrivata in Italia nel 2022 - denuncia: "Mia suocera ha ucciso il figlio". Poi si sente un litigio: "No, Lorena, no". Forse Lorena tentava di strapparle il telefono di mano. Sulle sue braccia sono stati individuati alcuni lividi.
Il racconto dell'orrore
"Mi sono occupata da sola del 'depezzamento' di Alessandro: ho utilizzato un seghetto e un lenzuolo per contenere il sangue e l'ho sezionato in tre pezzi: non ci sono stati schizzi, per questo i carabinieri hanno trovato tutto in ordine". E' la sintesi della parte più drammatica del racconto di Lorena Venier dopo la morte del figlio. La donna, nel lungo racconto al pm e ripetuto al Gip, ha spiegato la successione degli eventi. Mailyn è intervenuta soltanto per spostare le tre parti nell'autorimessa.