
Il tragico incidente in un parco acquatico di Castrezzato. Il piccolo, che non sapeva nuotare, era sfuggito al controllo del padre che si trovava con lui. Trasportato in elisoccorso all'ospedale di Bergamo, dov'è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica, per lui non c'è stato nulla da fare
Le flebili speranze si sono definitivamente spente in serata. Quando i medici dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo hanno dichiarato il decesso di un bambino di quattro anni che venerdì pomeriggio era caduto nella piscina di un parco acquatico di Castrezzato, in provincia di Brescia. Le sue condizioni erano apparse fin da subito disperate e la famiglia fino all'ultimo ha sperato comunque in un miracolo. I genitori sono residenti a Rovato, paese dell'Ovest bresciano, ed erano andati già altre volte al parco acquatico con il figlioletto che, però, pare non sapesse nuotare.
La ricostruzione della tragedia
Il bambino venerdì nel primo pomeriggio era in compagnia del padre che lo ha perso di vista e quando ha iniziato a cercarlo ha notato in acqua il corpicino che galleggiava esanime. I soccorsi sono stati veloci, stando a quanto raccontato dai testimoni, e il quadro clinico complesso ha spinto i medici a trasportare in elisoccorso il minore all'ospedale di Bergamo, dove è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica. Quanto sia rimasto nell'acqua della piscina non è al momento ancora chiaro. Nell'ambito dell'inchiesta del pubblico ministero di Brescia Caty Bressanelli, nelle prossime ore i carabinieri ascolteranno i genitori del bambino e i bagnini presenti al momento della tragedia nel parco acquatico gestito da una società privata. Da valutare eventuali profili di responsabilità in un dramma figlio anche della fatalità. Secondo l'ultimo rapporto dell'Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione, ogni anno in Italia muoiono circa 330 persone per annegamento e il 53% delle vittime non ha ancora compiuto 12 anni. Si tratta di circa 41 decessi ogni anno che riguardano bambini o ragazzi adolescenti, con i maschi che rappresentano l'81% di tutte le mortalità per annegamento in età pediatrica.
