
Le prime pagine dei quotidiani di oggi 15 giugno: la rassegna stampa di Sky TG24
Le aperture dei giornali si concentrano sui nuovi attacchi incrociati tra Israele e Iran: lo Stato ebraico bombarda Teheran e mette sotto tiro il bunker di Khamenei, il regime risponde con missili su Tel Aviv e minaccia di colpire le basi mediorientali di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Telefonata tra il presidente americano Trump e l'omologo russo Putin: "La guerra deve finire". Choc in Minnesota: un uomo vestito da poliziotto uccide a colpi di pistola la deputata democratica Hortman e suo marito

CORRIERE DELLA SERA
- Pesanti bombardamenti israeliani su Teheran: "Arriveremo ovunque". Nel mirino la Guida suprema dell'Iran Khamenei. Nuova ondata di missili anche dall'Iran, che minaccia le basi occidentali nella regione mediorientale. Un'ora di colloquio tra il presidente russo Putin e l'americano Trump, che insiste: "Questa guerra deve fermarsi, e pure quella in Ucraina". La violenza politica scuote gli Stati Uniti: a Minneapolis viene assassinata, insieme al marito, una deputata democratica nel giorno della parata di Donald

LA REPUBBLICA
- Dopo gli attacchi israeliani, l'Iran minaccia l'Occidente e mette nel mirino le basi di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in Medio Oriente. Altra raffica di missili sulle città di Haifa e Tel Aviv, bombe su Teheran. Traballa il potere di Khamenei, l'ex capo del Doge americano Musk apre Starlink nel Paese per combattere la censura. Il presidente americano Trump sente l'omologo russo Putin: "La guerra deve finire". Saltano i colloqui sul nucleare in Oman. Intanto, a Minneapolis, un finto agente uccide a colpi di pisola una deputata dem e il marito

LA STAMPA
- Dopo i primi attacchi israeliani sull'Iran e la pronta risposta di Khamenei, tra le due potenze mediorientali è escalation: il regime colpisce Haifa e Tel Aviv, bombardamenti anche su Teheran. La Repubblica islamica minaccia di colpire le basi di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna nella regione. Telefonata tra il presidente russo Putin e il leader americano Trump per far terminare la guerra. Nel frattempo, l'America rimane sconvolta da un duplice omicidio in Minnesota: un antiabortista vestito da poliziotto spara e uccide una deputata dem e il marito

IL MESSAGGERO
- Nuove bombe israeliane contro Teheran, decine e decine di morti: il regime iraniano, ormai in ginocchio, minaccia di attaccare le basi di Gran Bretagna, Usa e Francia nella regione. Il premier inglese Starmer invia gli aerei in Medio Oriente. La leadership di Khamenei è sempre più in crisi: il bunker della Guida suprema iraniana è sotto tiro. Il presidente americano Trump parla con il leader russo Putin: "Stop alla guerra, anche in Ucraina". Choc in Minnesota, negli Stati Uniti: un finto poliziotto uccide deputata dem e suo marito

LA GAZZETTA SPORTIVA
- Inter, arrivano i gol: la società nerazzurra si getta a tutta velocità su Hojlund per rinforzare l'attacco e dare un aiuto a Thuram e Lautaro. Si presenta Chivu, il nuovo allenatore del Biscione: "Ho dentro l'interismo". Taremi rimane bloccato in Iran e salta il Mondiale per club. Juventus, per Yildiz un rinnovo da big: il turco avrà un contratto fino al 2030 e sarà l'uomo immagine. E anche negli Stati Uniti, il talento bianconero conquista sponsor e tifosi. F1 in Canada, Leclerc frenato è solo ottavo: Russell in pole

CORRIERE DELLO SPORT
- Scatto Juve, tutto su Gyökeres: sul tavolo ci sono 70 milioni, mentre lo Sporting ne chiede 80. L'Arsenal è freddo, Comolli ci prova: nuovi contatti con il centravanti che ha segnato 97 reti in due anni, ma prima deve partire Vlahovic. Inter, ora Hojlund si può: lo United ha preso Cunha, il danese lascerà Manchester. Roma, l'idea è Gudmundsson della Fiorentina: l'islandese è perfetto per il 3-4-2-1 di Gasperini, Ghisolfi si muove. La Viola si trova invece tra Immobile e Dzeko: l'ex Lazio è il primo nome di Commisso, Edin vuole un biennale

TUTTOSPORT
- Via al Mondiale per club negli Stati Uniti, tra le protagoniste c'è anche la Juventus. L'ex attaccante azzurro Pepito Rossi: "Yildiz, il mondo ti guarda. Il torneo è tosto, il Psg è la squadra favorita, ma la Vecchia Signora ha Kenan. Tecnica, visione: è fortissimo oltre che bello da vedere. Vlahovic farebbe meglio invece a ritrovare il sorriso altrove. Chiellini dirigente? La migliore scelta possibile: è preparato e ha i colori bianconeri nel sangue". Torino, pressing di Baroni per Noslin: altri contatti con l'agente dell'olandese

IL GIORNALE
- Forza Occidente: attaccando l'Iran, Israele sta difendendo anche la nostra libertà. Nel frattempo, Teheran minaccia i Paesi che "aiutano lo Stato ebraico". Il presidente americano Trump sente l'omologo russo Putin: per la Casa Bianca il conflitto tra le due potenze mediorientali "deve terminare". Ma il reale obiettivo degli attacchi israeliani è il cambio di regime: come sostiene il generale Camporini, il premier Netanyahu vorrebbe tornare alla Persia prima di Khomeini

IL SOLE 24 ORE
- L'Africa si ribella alle agenzie di rating: l'ultimo casus belli si è innescato a inizio mese, in seguito al declassamento dell'African Export-Import Bank da parte di Fitch. Il conflitto è esploso nemmeno una settimana dopo, riaccendendo una vecchia contesa: il dissenso di governi e istituzioni africane verso le Big Three del rating Fitch, S&P e Moody's. Una frattura profonda, che potrebbe ulteriormente allargarsi con il lancio della prima agenzia africana entro il terzo trimestre dell'anno

IL FATTO QUOTIDIANO
- Il premier israeliano Netanyahu viene smentito dagli Stati Uniti: "L'Iran non ha la bomba atomica". I siti nucleari restano intatti, nessuna emergenza per gli 007. E mentre la Guida suprema di Teheran Khamenei avvisa l'Unione europea, il capo del Cremlino Putin chiama l'inquilino della Casa Bianca Trump. Per Levy, celebre firma del quotidiano Haaretz, "a pagare gli attacchi di Bibi saranno gli stessi israeliani". Interviene anche l'orientalista Sabahi: "Dopo i missili lanciati dallo Stato ebraico, gli iraniani si stanno ricompattando"

LIBERO
- Quello di ieri è stato un sabato progressista: la sinistra ha chiesto al ministro degli Esteri Tajani di riferire sugli attacchi di Israele all'Iran, lui ha tenuto un'audizione ma i banchi erano semivuoti. In Medioriente è ormai sfida finale tra il premier israeliano Netanyahu e la Guida suprema di Teheran Khamenei: ne resterà solo uno. E non sapremo mai, in questa partita di scacchi e missili, come sia andata davvero tra Bibi e Trump: la prima ipotesi è che l'americano abbia forzato la mano, la seconda è che Israele abbia agito contro la sua volontà

DOMANI
- Israele rifiuta gli appelli alla moderazione e sfida gli ayatollah: "Non avete ancora visto nulla, colpiremo tutti gli obiettivi e i siti in Iran". Il capo del Cremlino Putin chiama l'inquilino della Casa Bianca Trump e si propone come mediatore: alleato di Teheran, non può permettersi di rompere con gli Stati Uniti. Non si placano le polemiche sul Decreto sicurezza, le detenute esprimono paura nelle loro lettere dal carcere: "Cosa succederà se protestiamo per le nostre condizioni?"

IL RIFORMISTA
- Israele, liberaci dal Male: lo Stato ebraico stronca la spina dorsale dell'oppressivo regime degli ayatollah. Donne e studenti iraniani esultano, sperando di liberarsi dei pasdaran. Secondo Batacchi, direttore della Rivista italiana difesa (Rid), quella ordinata da Netanyahu è stata "un'azione complessa, che ha visto protagonista l'aeronautica israeliana, con il supporto delle forze speciali sul terreno e dell'Intelligenza artificiale". Interviene anche Sessa, presidente di Sioi: "Operazione chirurgica, ma bisogna guardare anche alla diplomazia"

IL FOGLIO
- Dalla parte di Israele contro la rappresaglia atomica dei mullah: non si può non approvare l'attacco dello Stato ebraico contro i siti nucleari del regime degli ayatollah. I missili su Natanz rappresentano infatti un colpo al cuore della garanzia di sopravvivenza di Teheran. L'unico modo per evitare una vera escalation è prendere sul serio le minacce iraniane: la teocrazia è dotata non solo di proxy come Hezbollah, Houthi e Hamas, ma anche di armi nucleari che vanno distrutte

LA NAZIONE
- Scatta la seconda ondata di attacchi di Israele contro l'Iran: "Teheran brucerà". In risposta, il regime lancia nuovi missili e minaccia l'Occidente, ma in realtà è sempre più debole. Secondo l'analista Strazzari, gli ayatollah "non avranno alleati" nella loro controffensiva allo Stato ebraico. Come affermato dal ministro degli Esteri Tajani in audizione, "la minaccia nucleare" da parte della Repubblica islamica "era concreta: da qui la decisione di Netanyahu di intervenire"

IL MANIFESTO
- A tutto spiano: le bombe di Netanyahu non si fermano, Israele prosegue nell'offensiva contro l'Iran. Nella mente di Bibi, un obiettivo chiaro come a Gaza, in Libano e in Siria: sostituire il regime di Teheran e ridisegnare l'intera regione mediorientale a sua immagine. Gli ayatollah rispondono nuovamente con minacce e altri missili sullo Stato ebraico. Nel frattempo a Minneapolis, in Usa, un uomo ucciso a colpi di pistola la deputata dem Hortman e il marito, poche ore prima che iniziassero le manifestazioni No Kings contro il presidente Trump