Ne dà notizia il Copasir nella sua relazione sull'uso dello spyware Graphite da parte dell'intelligence. L'azienda in una nota precisa di avere offerto sia al governo che al Parlamento italiano un modo per determinare se il suo sistema fosse stato utilizzato contro il giornalista in violazione della legge. Intelligence: "Paragon non ha rescisso unilateralmente il contratto"
Dopo lo stop temporaneo è stato rescisso definitivamente il contratto tra Paragon Solutions e il governo italiano. Ne dà notizia il Copasir nella sua relazione sull'uso dello spyware Graphite da parte dell'intelligence. "A seguito del clamore suscitato dalla vicenda", si legge, lo scorso 14 febbraio Aise ed Aisi avevano deciso di sospendere temporaneamente l'impiego di Graphite in attesa degli accertamenti del Comitato. "Ma in occasione dei sopralluoghi effettuati dal Comitato presso le Agenzie" - informa la relazione - "è stato precisato che, successivamente alla sospensione, si è addivenuti alla decisione di rescindere comunque il contratto con Paragon". "Fra Agenzie di intelligence e Paragon, in data 12 aprile 2025, si è poi pervenuti alla decisione di siglare il 'documento che conclude le relazioni commerciali fra le parti, senza ulteriori richieste o incombenze'. Quindi, non vi è mai stata rescissione unilaterale a seguito di presunte condotte illegali delle Agenzie di intelligence italiane", hanno precisato fonti di intelligence.
Intelligence: "La proposta di Paragon non era accettabile"
L'intelligence italiana non ha "ritenuto accettabile la proposta di Paragon di effettuare una verifica sui log di sistema delle piattaforme Graphite in uso ad Aise e Aisi, in quanto pratiche invasive, non verificabili nell'ampiezza, nei risultati e nel metodo e, pertanto, non conformi alle esigenze di sicurezza nazionale. Ove tali verifiche fossero state realizzate da un soggetto privato e straniero, avrebbero severamente compromesso la reputazione delle Agenzie italiane nella comunità intelligence internazionale ed esposto dati per loro natura riservati". A riferirlo sono state alcune fonti di intelligence, dopo che Paragon aveva fatto sapere di aver proposto alle autorità italiane, che hanno riposto negativamente, "un modo per determinare" se Graphite "fosse stato utilizzato contro il giornalista" Francesco Cancellato.
"Governo avrebbe potuto sapere se il giornalista era stato spiato"
Paragon "ha offerto sia al governo che al Parlamento italiano un modo per determinare se il suo sistema fosse stato utilizzato contro il giornalista in violazione della legge italiana e dei termini contrattuali", ha voluto precisare l'azienda. "Poiché le autorità italiane hanno scelto di non procedere con questa soluzione, Paragon ha risolto i suoi contratti in Italia". "Come precedentemente affermato" - si legge nella nota dell'azienda, i cui rappresentanti sono stati ascoltati dal Coapsir durante il ciclo di audizioni dedicato al caso - "Paragon vende la sua tecnologia esclusivamente alle forze dell'ordine e alle agenzie di intelligence di Paesi democratici che hanno superato con successo il suo rigoroso processo di due diligence e verifica. A seguito delle segnalazioni riguardanti il giornalista Cancellato, Paragon ha disconnesso i suoi sistemi da tutti i clienti in Italia". "Alla luce delle recenti conclusioni della commissione parlamentare italiana" - aggiunge - Paragon "è pronta a fornire assistenza in qualsiasi indagine, qualora le autorità italiane ne facciano richiesta ufficiale".
Copasir: "Stupore per le dichiarazioni di Paragon"
Il Copasir "prende atto, con stupore, del contenuto delle dichiarazioni attribuite alla società Paragon Solutions dal giornale israeliano Haaretz secondo le quali la società avrebbe deciso di rescindere i propri rapporti contrattuali con le Agenzie di intelligence italiane in quanto il Governo e il Parlamento, a loro dire, avrebbero rifiutato di utilizzare i servizi dalla stessa offerti per verificare se il giornalista Francesco Cancellato fosse stato sottoposto ad attività di captazione attraverso lo spyware Graphite", si legge in una nota. Il Copasir si è detto pronto a desecretare i contenuti dell'audizione dei rappresentanti dell'azienda dello scorso 9 aprile per dimostrare la correttezza del proprio operato "anche a tutela della serietà del lavoro svolto".