La ministra è già indagata per bancarotta per il fallimento di Ki Group srl e un'accusa analoga potrebbe arrivare dopo il crac di Bioera e dopo l'ultimo della holding
Il Tribunale fallimentare di Milano ha aperto la procedura di liquidazione giudiziale, quella che ricalca il vecchio fallimento, per un'altra delle società del gruppo del bio-food un tempo guidato dalla ministra Daniela Santanchè e dall'ex compagno Giovanni Canio Mazzaro. Si tratta di Ki Group Holding spa, di cui avevano chiesto il fallimento i pm Marina Gravina e Luigi Luzi, gli stessi titolari dei procedimenti sulle ex società della senatrice di FdI, come Visibilia. La ministra è già indagata per bancarotta per il fallimento di Ki Group srl e un'accusa analoga potrebbe arrivare dopo il crac di Bioera e dopo l'ultimo della holding.
Nuove grane giudiziarie in vista per la senatrice
Già dopo l'udienza del 29 maggio era emerso con nettezza che si sarebbe arrivati al fallimento, come già accaduto, nel gennaio 2024, per Ki Group srl e lo scorso dicembre per Bioera spa. Fallimenti in serie che possono portare a nuove grane giudiziarie per la senatrice, già a processo anche per falso in bilancio e che rischia un altro rinvio a giudizio per truffa aggravata all'Inps in due filoni distinti del caso Visibilia. I legali della holding si erano rimessi alla decisione dei giudici, dopo che era stata fissata udienza per discutere "l'inammissibilità della domanda di accesso" al concordato in bianco e l'istanza di apertura della procedura fallimentare. Quasi sei mesi fa la spa aveva chiesto un concordato in bianco e nuove misure di protezione, assicurando che entro 60 giorni sarebbe stato presentato un "piano di salvataggio". Cosa non avvenuta. Non sono stati presentati "né la proposta, né il piano di concordato, né il ricorso per omologa dell'accordo di ristrutturazione" o altro "strumento di regolazione della crisi". Tra i maggiori creditori di Ki Group Holding ci sono il fallimento di Bionature, società sempre del settore alimentare che un tempo faceva parte di Bioera, e il fallimento di Penta Trasporti. Per Santanchè, tra l'altro, una precedente imputazione di bancarotta era andata in archiviazione, su richiesta dei pm, nella prima tranche dell'inchiesta sul gruppo editoriale Visibilia, perché la Editore spa si era salvata dal crac e poi era finita in amministrazione giudiziaria, decisa dal Tribunale civile.