Roma, 5 arresti per corruzione nella manutenzione delle strade nella Capitale
CronacaL’operazione della Guardia di Finanza ha portato anche al divieto per 17 società di contrarre con la Pubblica Amministrazione. Le ipotesi di reato sono associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta
Cinque persone arrestate per corruzione e 17 società interdette a Roma nell’ambito della manutenzione delle strade della Capitale. La Guardia di Finanza del Comando Provinciale, su delega della Procura della Repubblica di Roma, ha eseguito un'ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 5 persone, sottoposte a custodia cautelare in carcere, e 17 società, destinatarie della misura interdittiva del divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione. Le ipotesi di reato sono associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta.
Le indagini
Le persone arrestate e le società erano nel mirino degli investigatori da tempo. Il provvedimento di custodia cautelare emesso dal Gip del locale Tribunale rappresenta infatti l'epilogo delle indagini coordinate dalla Procura capitolina ed eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma. Nel corso delle indagini sono stati raccolti gravi indizi contro gli arrestati, i quali avrebbero costituito una serie di società intestate a prestanome riconducibili a un unico gruppo imprenditoriale attivo nel settore dei lavori di manutenzione stradale. Attraverso tali società l'organizzazione si sarebbe aggiudicata, anche mediante accordi o promesse corruttive, diversi appalti di lavori per il rifacimento di arterie stradali di Grande Viabilità, banditi da Roma Capitale e Astral Spa - Azienda Strade Lazio.
Gli arrestati
Tra gli arrestati ci sarebbe anche Mirko Pellegrini, 46enne imprenditore di Frascati, massimo referente della Fenice Srl, ma anche legato ad altre 16 società. Come riferito da RomaToday, secondo l'accusa, l’uomo avrebbe costituito una "associazione a delinquere": in carcere, con lui, sono finiti anche il fratello e altri tre sodali. I reati da loro commessi, come si legge nelle 100 pagine di ordinanza cautelare firmate dal gip Flavia Costantini, erano “tra l'altro volti a conseguire illecitamente contratti d'appalto di lavori da Roma Capitale, e da altri enti pubblici, lucrando illecitamente attraverso fraudolenti risparmi di spesa e falsa documentazione contabile".