Giornata mondiale per le vittime dell'amianto: in Italia 7 mila morti nell'ultimo anno

Cronaca

La strage continua: più di 200 mila mila decessi per malattie amianto correlate nel mondo, avverte l'Onu. Mentre il presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto riferisce di "7 mila morti solo nel nostro Paese nell'ultimo anno, e il bando globale dell'amianto che semina morte è ancora una utopia". Emergenza ospedali: segnalata presenza di amianto in più di 250

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Oggi 28 aprile è la Giornata mondiale in memoria delle vittime dell'amianto, e la strage continua. Più di 200 mila mila decessi per malattie amianto correlate nel mondo, dati rilevati con preoccupazione dall'Onu che riteniamo siano sottostimati perché non considerano gli Stati 'canaglia' che omettono di segnalare e registrare i casi di malattia e morte per amianto, e dei decessi per esposizione ambientali". Lo sottolinea Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto, che riferisce di "7 mila morti solo nel nostro paese nell'ultimo anno, e il bando globale dell'amianto che semina morte è ancora una utopia. Sono numeri che non appartengono al passato. Sono volti, storie, famiglie spezzate oggi. Molti non sapevano, altri sono stati ignorati. Troppi sono stati sacrificati nel nome del profitto. Non è più ammissibile che ci governi la lobby dei produttori del minerale killer e che le bonifiche vadano a rilento, nonostante la chiara presa d'atto di tutte le Istituzioni". L'Italia ha messo al bando l'amianto nel 1992. "Ma l'amianto non ha ancora messo al bando l'Italia", aggiunge Bonanni. Questa giornata non è solo memoria. È un grido. Un richiamo alla responsabilità, alla bonifica, alla giustizia per le vittime e alla tutela di chi oggi vive, lavora, studia in luoghi contaminati. In questa giornata, ricordiamo i caduti invisibili dell'amianto. E riaffermiamo un impegno: mai più profitto sulla pelle delle persone. Mai più silenzio. Mai più vittime".  

Il ritardo nelle bonifiche

L'Onu, nelle sue stime, tiene conto soltanto dell'asbestosi, del mesotelioma e del cancro del polmone, mentre invece ci sono tutte le altre patologie già contemplate nelle Monografia della IARC (International Agency for Research on Cancer), tra le quali il cancro della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie. L'emergenza inquinamento in Italia, anche tenuto conto degli altri agenti patogeni e cancerogeni è drammatica con un preoccupante ritardo delle bonifiche: più di 40 milioni di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto, assenza di una mappatura completa, mancata attuazione per larga parte della legge 257/92. Sono stati censiti ufficialmente in Italia circa 100 mila mila siti.

Allarme scuola

L'Ona continua a ricevere segnalazioni di nuove scuole con amianto, perfino asili nido, scuole materne ed elementari. Nel passato è stato usato DAS con amianto, e questo ha esposto ancor di più, in particolare le maestre di asilo e elementari fino al 1993, contenente il 30% di crisotilo. Sono arrivate le segnalazioni di quattro casi di mesotelioma nel personale docente solo in queste ultime settimane, e per di più altri casi di segnalazioni di tecnici ovvero professori di educazione tecnica e/o similari per l'uso del minerale all'interno degli strumenti dei laboratori, specialmente nelle scuole di avviamento professionale.  

Emergenza ospedali

Emergenza anche nelle strutture sanitarie: l'Osservatorio ha ricevuto segnalazione per la presenza di amianto in più di 250 ospedali (stima per difetto, perché la mappatura è ancora in corso). Ed ancora la nostra rete idrica rivela presenza di amianto per ben 300.000 km di tubature (stima ONA), inclusi gli allacciamenti, con presenza di materiale contenenti amianto rispetto ai 500 mila totali (tenendo conto che la maggior parte sono stati realizzati prima del 1992 quando il minerale veniva utilizzato in tutte le attività edili e costruttive). Quadro della situazione Amianto in Italia a livello regionale: Regioni più colpite per decessi(anno 2024): al primo posto la Lombardia - oltre 2.000 (500 mesoteliomi, 1.000 tumori al polmone; il restante numero circa ulteriori 500 decessi per effetto di tutte le altre patologie asbesto correlate, tra le quali tumori della faringe, laringe, stomaco e asbestosi); segue il Piemonte - circa 1.000 (250 mesotelioma, circa 750 asbestosi, tumore del polmone, laringe, faringe, e altre patologie asbesto correlate); terza l' Emilia-Romagna - 660 di cui 170 per mesotelioma, 340 per tumore del polmone, ulteriori 150 per altre patologie asbesto correlate. A seguire Liguria - oltre 600 di cui almeno 150 per mesotelioma, 300 per tumore del polmone, il resto per altre patologie asbesto correlate), e Lazio - piu' di 500 decessi, di cui circa 100 per mesotelioma, 200 per tumore del polmone e il restante numero per altre patologie asbesto correlate).

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