
Un'inedita esposizione di opere riscopre un artista dimenticato, che ha attraversato le Avanguardie del Novecento e meriterebbe un posto tra i maestri dell'arte italiana. In mostra fino al 12 aprile circa 90 opere del pittore pugliese, punto di riferimento a Napoli e nel Sud Italia
In un periodo di grande interesse per le Avanguardie - basta guardare la grande mostra sul Futurismo a Roma – ci sono artisti un po’ dimenticati. Come Emilio Notte, uno dei maestri del Futurismo: 90 sue opere sono in esposizione fino al 12 aprile alla “Errico Casa d’Aste” del capoluogo partenopeo. L’artista pugliese, morto a Napoli nel 1982, ha attraversato le avanguardie traghettando l’arte del Sud Italia fuori dai retaggi ottocenteschi. La mostra è curata dal critico Francesco Bruschini e offre un’ampia panoramica del maestro, che con il suo stile mutevole ha spesso affrontato temi sociali. “L’ultima esposizione di Notte è del 2012 all'Accademia di Belle Arti di Napoli - spiega - E questa è quella che raccoglie il maggior numero di opere da allora. Poi, abbiamo accostato alle opere pittoriche anche una ricca produzione di disegni, che spesso vengono trascurati ma che risultano essere interessanti”. Un modo di entrare nel mondo dell’artista a 360 gradi.
Le opere esposte e i soggetti
Tra le opere più interessanti, veri e propri tesori recuperati, c’è “Gli oggetti”, un olio su tela del 1966, che andò in mostra alla Galleria Mediterranea nel 1967, recensita da Paolo Ricci, che fu uno dei principali critici napoletani nel Novecento. Un'opera poi - di fatto - scomparsa, per essere recuperata solo oggi. Notte è stato un Futurista del gruppo fiorentino: “Un po’ diverso dal gruppo milanese, ma è stato uno dei pochi Futuristi napoletani – ricorda Bruschini – Più in particolare, lui è stato un Avanguardista tout-court perché ha vissuto tutte le Avanguardie del Novecento e qui vediamo diverse opere post-futuriste”. L'esposizione è un modo per recuperare maestri che restano ingiustamente fuori dalle grandi narrazioni. E questo accade soprattutto per quanto riguarda le Avanguardie nel Meridione.
L'attenzione di per gli umili e gli oppressi
Quello che colpisce è l’attenzione di Notte per gli oppressi, una cura che deriva anche dal suo orientamento politico: era un socialista. Come nel “Cieco col cane”, o la solitudine dell’ “Arlecchino” accompagnato da un randagio. Il colore è protagonista nelle nature morte, i nudi femminili sempre anticonformisti, notevole “Le allieve”, raffinata versione post-cubista di una grande opera che Notte dipinse a inizio Novecento e poi rielaborò in questo modo. “Emilio Notte non è stato solo un grande artista di per sé – spiega il curatore dell’esposizione - Lo è stato anche per un'intera generazione di artisti napoletani e del Sud in generale; anche loro, forse, oggi dimenticati”, ma che hanno dato un grande contributo alla storia dell’arte.