
L’uomo avrebbe sequestrato un 24enne brasiliano e puntato una pistola (a salve) alla testa di un altro uomo. Gli agenti delle volanti, che lo hanno bloccato dopo vari tentativi di fuga, hanno riportato lesioni, fortunatamente non gravi. Sequestrate anche 18 dosi di cocaina nascoste dentro una torcia
Un uomo senegalese di 40 anni è stato arrestato dalla polizia di Firenze con l’accusa di sequestro di persona, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo aveva sequestrato un conoscente e puntato una pistola (a salve) alla testa di un altro uomo. Gli agenti delle volanti, che lo hanno bloccato dopo vari tentativi di fuga, hanno riportato lesioni, fortunatamente non gravi. Sequestrate anche 18 dosi di cocaina nascoste dentro una torcia in uso all’indagato.
Il sequestro in un locale di Firenze
Il quarantenne, già noto alle forze di polizia, è stato fermato intorno alla mezzanotte di sabato nei pressi del parco delle Cascine dalle volanti della Questura di Firenze dopo aver afferrato e trascinato fuori da un locale nel quartiere Novoli un conoscente brasiliano di 24 anni, facendolo salire a bordo di un’utilitaria. In soccorso del malcapitato sarebbe intervenuto uno degli addetti alla sicurezza del locale ma, una volta in strada, quest’ultimo si sarebbe visto puntare alla testa una pistola semiautomatica. A questo punto la vettura sarebbe partita verso viale Redi. Poi il quarantenne avrebbe costretto il giovane sequestrato a prelevare 200 euro in contanti prima di poter scendere definitivamente dall’autovettura, sempre in zona Novoli.
La collutazione con gli agenti l'arresto
Scattato l’allarme al 112, le volanti si sono poste sulle tracce del veicolo rintracciato poco dopo nelle vicinanze del parco fiorentino; all’interno dell'auto c’era solo il cittadino senegalese che ha posto resistenza agli agenti causando loro alcune contusioni. Nell’abitacolo del mezzo è stata trovata una pistola a salve inceppata, oltre a 18 dosi di cocaina nascoste dentro una torcia. Nei confronti dell’indagato, accompagnato al carcere di Sollicciano, in attesa della convalida della misura precautelare, sono scattate anche altre accuse per i reati di estorsione e minacce aggravate.