Strage di Erba, ultimo atto per Rosa e Olindo. Cassazione decide su revisione sentenza
Cronaca
Nell’udienza di domani, martedì 25 marzo, si discuterà il ricorso presentato dai legali contro la decisione della Corte d'appello di Brescia che, lo scorso 10 luglio, hanno dichiarato inammissibile l'istanza di revisione della sentenza all’ergastolo per i due coniugi
Ultima possibilità di evitare il carcere a vita per Rosa Bazzi e Olindo Romano. I due coniugi sono stati condannati all’ergastolo come unici responsabili della strage di Erba dell'11 dicembre del 2006, quando morirono Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di 2 anni, la nonna del piccolo Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, di 55 anni. Il marito di quest'ultima, Mario Frigerio, 73 anni, rimase ferito e morì in seguito. Dopo quasi 20 anni dai delitti, i legali di Rosa e Olindo hanno chiesto la riapertura del processo portando come motivazioni la testimonianza di Frigerio e la presenza di nuove prove che, come sostengono i legali, porterebbero all’assoluzione.
Corte d’Appello respinge richiesta
Lo scorso 10 luglio, tuttavia, la Corte d’Appello di Brescia ha respinto la richiesta di riapertura del processo senza neanche aprire il dibattimento. Per i giudici bresciani non era ammissibile ritenere fallaci le testimonianze di Frigerio che i legali dei coniugi Romano hanno provato a far passare per viziate anche dall'inalazione del fumo dovuto all’incendio appiccato dagli assassini dopo la strage. Le parole del testimone chiave della vicenda sono state reputate attendibili, così come le confessioni fatte dagli stessi Rosa e Olindo, poi ritrattate, ma avvalorate da altri vari elementi rinvenuti con le indagini. Per i legali, al contrario, quelle confessioni furono “ispirate” da carabinieri e inquirenti, anche a causa della loro debolezza mentale dei coniugi.

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Ricorso in Cassazione
Dopo la sentenza del 10 luglio, nella quale la Corte d’Appello ha dichiarato inammissibile l'istanza di revisione della sentenza che ha condannato definitivamente i coniugi, i legali di Rosa Bazzi e Olindo Romano hanno deciso di presentare ricorso in Cassazione. Toccherà quindi ai giudici della Corte Suprema stabilire se c'è stata la mancata verifica di quelle che a detta della difesa sarebbero nuove prove in grado di scagionare gli imputati e riaprire il processo. In caso contrario, se la Cassazione confermerà la decisione dei giudici bresciani, quello di domani sarà l’ultimo atto di una vicenda lunga quasi 20 anni.
