Autovelox, in arrivo il decreto. Cosa cambia? Che fine fanno i ricorsi? Domande e risposte
Cronaca
Introduzione
È al vaglio di Bruxelles il decreto del Ministero dei Trasporti sull'omologazione degli autovelox. Se ci sarà il via libera, da luglio scattano le nuove regole per l'utilizzo degli apparecchi. Il provvedimento omologa d'ufficio gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017, mentre chiede l'adeguamento di quelli antecedenti. Ma cosa cambia per chi ha fatto ricorso sfruttando la differenza tra "approvazione" e "omologazione"? E cosa succede agli autovelox più vecchi, ossia quelli precedenti al 2017? Verranno subito spenti dai Comuni? E qualora si prenda una multa da un apparecchio non omologato, si potrà fare ricorso? Ecco le Faq.
Quello che devi sapere
In cosa consiste il nuovo decreto?
- Il decreto sugli autovelox - in arrivo dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e inviato a Bruxelles per il vaglio - è composto da sette articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, ai sensi dell'art. 142 del Codice della strada.
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Quali autovelox saranno omologati?
- Come riporta l'articolo 6 del decreto, relativo alle disposizioni transitorie, "i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del 13 giugno 2017, n. 282, essendo conformi alle disposizioni dell'allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d'ufficio". In pratica, tutti gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017 in poi sono da ritenersi omologati. E dunque possono restare in funzione, perché rispettano già le norme sulla taratura che sono state introdotte quell'anno.
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Come si chiamano tali autovelox?
- A quanto emerge, saranno 12 gli autovelox che verrano omologati d'ufficio mediante il decreto. Come riporta Qn, andando dal più vecchio al più recente, si tratta del Velocar Red&Speed Evo M (decreto dirigenziale n. 5240 del 31/08/2017), Aguia Red & Speed (decreto n. 48 del 01/03/2021), Celeritas Mvd 2020 (decreto n. 349 del 16/08/2021), Autosc@n Speed (decreto n. 356 del 18/08/2021), Tcs - Traffic Control System (decreto n. 378 del 09/09/2021), K53800_Speed (decreto n. 549 del 21/12/2021), T-Exspeed (decreto n. 236 del 05/06/2023), Vrs Evo 2 (decreto n. 271 dell'11/07/2023), Celeritas Mvd 2022 (decreto n. 290 del 25/07/2023), Vergilius Plus (decreto n. 149 del 27/03/2024), Tutor 3.0 (decreto n. 305 del 20/06/2024) e in ultimo Celeritas Mse 2021 (decreto n. 401 del 19/08/2024)
Cosa succede a tutti gli altri?
- Come detto, gli autovelox che verranno omologati sono 12. Eppure ne esistono oltre 100 tipi. Per quelli approvati prima del 2017, e dunque teoricamente non a norma, il decreto prevede un doppio binario. Come riporta il Corriere della Sera, chi ha la documentazione che dimostra che il proprio autovelox rispetta i nuovi standard ha 30 giorni di tempo dall'entrata in vigore del decreto per inviarla al ministero. Se invece ne si è sprovvisti (è quanto avviene per i dispositivi più datati), arriva lo spegnimento dell'autovelox. Che tuttavia potrà tornare a funzionare qualora il produttore adegui il dispositivo alle regole più recenti e richieda l'omologazione al ministero, allegando i documenti richiesti, entro sei mesi dall'entrata in vigore del decreto. Il ministero avrà poi altri 60 giorni di tempo per valutare la richiesta e dare il successivo via libera all'utilizzo
Quando entra in vigore il decreto?
- Il decreto è stato inviato a Bruxelles per il vaglio. L'Unione europea ha tempo fino al 24 giugno 2025 per inviare a Palazzo Chigi eventuali osservazioni sul testo. Se tutto fila liscio, il decreto potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dunque, entrebbere in vigore in concomitanza con l'estate, ossia a luglio. Se invece l'Ue muoverà rilievi legali o formali, i tempi per l'entrata in vigore del decreto ovviamente si allungherebbero
Perché c'è bisogno del decreto?
- Il caos intorno agli autovelox è nato da una sentenza del 18 aprile 2024, quando la Corte di Cassazione ha stabilito che le multe per eccesso di velocità non sono valide se il dispositivo che le ha comminate non è omologato. Secondo i giudici, c'è infatti una differenza tra approvazione di un autovelox e la sua omologazione: con il primo si verifica la conformità alle norme vigenti, mentre il secondo è un controllo sulla sua precisione prima che il prototipo venga prodotto su grande scala. In sostanza, il legislatore ha prima introdotto i due concetti con significati ben distinti, poi ha cominciato a usarli come sinonimi. Da qui l'inghippo. Tuttavia, negli scorsi mesi, il governo ha diramato una circolare che difendeva i Comuni dalla pioggia di ricorsi dei trasgressori della strada: in sostanza, veniva sostenuto che l'omologazione e l'approvazione fossero due procedure omogenee, e per questo le multe dovevano essere ritenute valide
Come sono andati i ricorsi?
- Come spiega l'Asaps, ossia l'Associazione amici e sostenitori della polizia stradale, i sistematici ricorsi dei trasgressori della strada avvenuti dopo la distinzione tra approvazione e omologazione "hanno criminalizzato i misuratori di velocità" e "hanno fatto annullare le sanzioni per le velocità oltre i limiti, anche le velocità tra le più elevate". Per questo l'associazione aveva chiesto "con forza che si procedesse velocemente ad approvare anche questo importante decreto", visto che "in troppi incidenti la velocità è stata causa di morti e feriti". Asaps, constestualmente, auspica che "torni la pace tra gli automobilisti e chi controlla il rispetto delle regole"
Cosa succederà con i ricorsi?
- Il decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è di fatto una pietra tombale sui ricorsi che hanno "giocato" proprio sulla distinzione tra approvazione e omologazione. Quindi, con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, arriverà di fatto lo stop a tali ricorsi, con il risultato che i trasgressori non potranno fare altro che pagare le multe. Come spiega l'Asaps, il provvedimento "farà finalmente chiarezza" e "metterà fine a polemiche e ricorsi".
Per approfondire: Fisco, tasse e multe non pagate: pioggia di cause
Se prendo una multa da un autovelox non omologato?
- Come detto, a causa del decreto molti Comuni rischiano di dover disattivare una parte della propria rete di rilevamento perché non a norma. Come spiega il Codacons, qualsiasi sanzione elevata da apparecchi approvati ma non omologati secondo le nuove regole "sarà dichiarata nulla da prefetti e giudici di pace". Per questo, sottolinea l'associazione dei consumatori, "si rischia una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti con costi legali enormi per le casse comunali".
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