
Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione ai fini di spaccio, detenzione e porto illegale di armi e rapina. Accertata un'importantissima rete del narcotraffico attraverso cui venivano approvvigionate le principali piazze di spaccio della capitale per un volume d'affari per decine di milioni di euro al mese
Maxi operazione antidroga dei carabinieri a Roma, 26 gli arresti totali. L'intento dell'organizzazione criminale era riunire le più importanti piazze di spaccio di Roma in una gestione unica imponendo prezzi più elevati alla cocaina. A capo del gruppo Giuseppe Molisso e Leandro Bennato, raggiunti anche loro dalle misure cautelari all'interno dell'operazione della Dda di Roma che ha coordinato l'attività del Comando Provinciale dei carabinieri. Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione ai fini di spaccio, detenzione e porto illegale di armi e rapina. Accertata un'importantissima rete del narcotraffico attraverso cui venivano approvvigionate le principali piazze di spaccio della capitale per un volume d'affari per decine di milioni di euro al mese.

L'indagine
L'indagine copre un periodo compreso tra il 2018 e il 2024. I due capi, già condannati per altre vicende e storicamente legati al boss Michele Senese, potevano contare sulla fedeltà assoluta di una serie di affiliati e importavano la sostanza stupefacente da fornitori albanesi: Altin Sinomati (attualmente ricercato) e Renato Muska. "Il consolidamento dell'autorità criminale del sodalizio, di primissimo piano in termini di pericolosità, dotato di armi da guerra e persino di bombe a mano, sarebbe stato ottenuto - si legge in una nota della Procura di Roma -attraverso l'imposizione della violenza a chi non stava alle regole dettate dai capi". Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrati 300 mila euro in contanti, una ventina di orologi di lusso per un valore di 400 mila euro e autovetture. Per quanto riguarda i sequestri preventivi sono stati individuati beni "nella disponibilità diretta dei principali indagati tra cui una villa, un appartamento e un appezzamento di terreno adibito a vigneto nella provincia di Roma. Il sodalizio, dotato di armi da guerra e persino di bombe a mano, avrebbe usato violenza contro chi non stava alle regole dettate dai capi. I carabinieri stanno eseguendo perquisizioni e il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni per un valore di circa 5 milioni di euro.
Il ringraziamento di Piantedosi
"Il mio più sincero ringraziamento ai Carabinieri per la professionalità e la determinazione dimostrati in questa complessa operazione. Il lavoro instancabile e l'altissimo livello di competenza delle nostre Forze dell'ordine sono una garanzia fondamentale per la sicurezza dei cittadini e la tutela della legalità." Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, commentando l'operazione antimafia condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma.

