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I genitori di Giulio Regeni all'UniStem Day: "Per noi ricerca è una parola bellissima"

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L'UniStem Day si è svolto in contemporanea in 97 atenei e centri di ricerca di 12 Paesi, coinvolgendo più di 30mila studenti in ogni parte del mondo. Quest'anno l'evento è dedicato al giovane ricercatore ucciso in Egitto nel 2016, con un intervento dalla Statale di Milano dei suoi genitori, Paola Deffendi e Claudio Regeni

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I genitori di Giulio Regeni hanno partecipato oggi, con un intervento in video conferenza, alla XVII edizione dell'UniStem Day, il più grande evento internazionale di divulgazione scientifica per gli studenti delle scuole superiori. "Per noi la parola ricerca era ed è una parola bellissima, ma è diventata anche molto dolorosa, perché ormai noi la affianchiamo alla verità, per noi è diventata la ricerca della verità" le parole di Paola Deffendi e Claudio Regeni durante l'intervento all'evento di quest'oggi alla Statale di Milano, trasmesso in videoconferenza nelle altre università.

In suo onore

Quest'anno l'evento, coordinato dal centro UniStem dell'Università di Milano, è dedicato al giovane ricercatore ucciso in Egitto nel 2016. "Noi ci siamo sempre ritenuti fortunati ad avere due figli ricercatori, per noi genitori è il massimo", hanno detto i genitori di Regeni. "Chi fa ricerca è un lavoratore della conoscenza: mette la propria mente a disposizione della società. Giulio sentiva, come ricercatore, una forte responsabilità civile e sociale". La mamma ricorda come Giulio Regeri, durante la sua permanenza al Cairo, soffrisse molto per la povertà e le disuguaglianze sociali ed economiche che vedeva ogni giorno. "Purtroppo in Egitto non hanno capito cosa vuol dire essere ricercatore". 

Essere cittadini del mondo è una cosa bellissima

L'UniStem Day si è svolto in contemporanea in 97 atenei e centri di ricerca di 12 Paesi, coinvolgendo più di 30 mila studenti in ogni parte del mondo. "Sappiamo che i giovani sono in grado di comprendere ed immedesimarsi nella figura di Giulio. Lui era uno di voi” aggiungono mamma Paola e papà Claudio “era un appassionato di storia, di scienze umanistiche e di lingue e aveva una mentalità internazionale: non si accontentava dei confini del proprio Paese ma guardava oltre, si sentiva un cittadino del mondo". I genitori di Giulio hanno incoraggiato così migliaia di studenti ad essere cittadini e ricercatori del mondo, e esortano le istituzioni a rendere più sicuro questo onorevole mestiere: "Essere cittadini e ricercatori del mondo è una cosa bellissima ma non semplice: bisogna che tutti voi giovani abbiate la possibilità di girare il mondo e di connettervi con il mondo essendo sicuri, perché non esiste ricerca senza sicurezza". 

Un ricercatore che voleva comprendere la realtà

"GiulioRegeni ha difeso fino all'ultimo i valori di onestà, indipendenza e libertà", ha dichiarato anche la senatrice a vita Elena Cattaneo nell'aprire la XVII edizione dell'UniStem Day, il più grande evento internazionale di divulgazione scientifica per gli studenti, coordinato dal centro UniStem dell'Università di Milano, dove Cattaneo è professoressa. "Un ricercatore che voleva comprendere una realtà sociale complessa e lontana dalla nostra metà 'fortunata' di mondo. Uno studioso appassionato, con un progetto di ricerca da portare avanti sul campo" ha aggiunto la senatrice Cattaneo.

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