Processo ultras Milan e Inter, al via l’abbreviato. Imputati Ferdico, Beretta e Luca Lucci
CronacaInter, Milan e Lega Serie A ammesse come parti civili. Il club rossonero e la Lega Serie A hanno già avanzato l’istanza nella prima udienza del rito ordinario, che si è aperto lo scorso 20 febbraio alla presenza in aula di altri tre imputati: Christian Rosiello, Riccardo Bonissi e Francesco Lucci. In questo filone si è aggiunta anche la società nerazzurra
È iniziato oggi nell’aula bunker accanto al carcere di San Vittore a Milano il processo abbreviato legato all’inchiesta sulle curve ultras di Milan e Inter. Fra gli imputati - 16 in tutto - ci sono anche gli ormai ex leader delle tifoserie organizzate: Marco Ferdico e Andrea Beretta per la curva Nord interista e Luca Lucci per la Sud milanista. In questo filone, oltre al club rossonero e alla Lega Serie A, anche l'Inter ha chiesto di entrare come parte civile per ottenere risarcimenti sugli eventuali danni subiti. La gup Rossana Mongiardo ha accolto le istanze di costituzione come parte civile dei due club e della Lega Serie A. La questione è stata al centro dell'udienza andata avanti per tutta la mattinata. Alcuni imputati potrebbero avanzare istanze di abbreviato condizionato all'ascolto di alcuni testimoni. Tra l'altro, è probabile che più avanti il procedimento possa essere riunito con un'altra tranche di indagini chiusa nelle scorse settimane, sempre dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, e contenente vari filoni, tra cui l'omicidio di Antonio Bellocco, esponente dell'omonima cosca e tra i vertici della curva Nord, e il tentato omicidio dell'ultrà rossonero Enzo Anghinelli. A breve dovrebbe arrivare la richiesta di processo e i procedimenti potrebbero essere riuniti davanti alla stessa gup. Degli iniziali 19 imputati, tre hanno scelto invece il rito ordinario: Christian Rosiello, ultras milanista ed ex bodyguard del rapper Fedez (non coinvolto nell’inchiesta), Riccardo Bonissi, ultras rossonero, e Francesco Lucci, fratello del capo della curva Sud.
Il 20 febbraio è iniziato il processo con rito ordinario
Lo scorso 20 febbraio intanto si è svolta la prima udienza del processo con rito ordinario, durante la quale il Milan e la Lega Serie A hanno deciso di costituirsi parte civile per danni d'immagine e patrimoniali, sostenendo che le violenze contro i tifosi e gli steward e il clima di "intimidazione" e "timore" che si era creato a San Siro hanno allontanato famiglie, anziani e bambini dallo stadio, creando danni non solo economici, da ticket non venduti, ma anche d'immagine. Allo stesso tempo, sono stati colpiti anche gli "spettatori televisivi" e quelle azioni hanno "svilito" il "valore" dei "diritti audiovisivi sulle partite", creando "disamore" nei confronti del calcio.

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Le accuse
Christian Rosiello, Riccardo Bonissi e Francesco Lucci, presenti il 20 febbraio in aula, sono accusati - come gli altri della Sud coinvolti - di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di episodi di estorsione e "aggressioni". Un gruppo, ha scritto il legale del Milan Enrico de Castiglione, che ha fatto dello stadio "un territorio di propria pertinenza da 'presidiare' con la violenza", intimidendo chiunque "tenti di limitare l'egemonia". Tra i fatti riportati nell'atto ci sono, oltre alle aggressioni contro gli addetti alla sicurezza, anche quegli ingressi "abusivi allo stadio di centinaia di persone", favoriti dalle violenze della Sud, per ogni partita "casalinga". Si è trattato, hanno evidenziato gli avvocati Salvatore Pino e Matias Manco per la Lega Serie A, di "una struttura organizzativa articolata e caratterizzata da una ben precisa divisione dei ruoli". Hanno "approfittato del bacino del tifo calcistico, per perseguire e coltivare lo scellerato obiettivo di commettere (non isolati) atti di violenza, a loro volta funzionali a permettere, al di fuori di ogni basilare canone di convivenza civile, il soddisfacimento 'forzoso' degli interessi economici". Nel processo a carico dei tre sono indicate come persone offese anche due vittime di estorsioni in relazione a quelle infiltrazioni degli ultras in uno dei tanti business dello stadio, quello della vendita di cibo e bevande. I due, però, non hanno chiesto di essere parti civili.

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Le prossime tappe
La prima udienza del rito ordinario, davanti al collegio della sesta penale presieduto da Ilaria Simi De Burgis, è durata solo pochi minuti, il tempo di raccogliere il deposito delle richieste della Lega Serie A e del Milan. I giudici decideranno sulle parti civili il 20 marzo e poi, sempre quel giorno, sarà ascoltato il primo teste dell'accusa. E il pm si è detto contrario alle riprese tv e alle foto in aula per evitare "ogni forma di spettacolarizzazione del processo e se dobbiamo farlo - ha aggiunto - non si riprendano gli imputati per evitare la gogna mediatica". Stessa posizione dell'avvocato Jacopo Cappetta, che assiste i tre ultras.
