
L'affresco rinvenuto decora la grande sala su tutti e tre lati che non si affacciano sul giardino e rappresenta a dimensioni praticamente reali il corteo di Dioniso, con le baccanti, danzatrici e cacciatrici e con i giovani satiri ritratti con le orecchie appuntite. "È un momento storico, un momento in cui Pompei si disvela a noi ancora nella sua misteriosa grandezza, perché questo ciclo di affreschi rappresenta qualcosa di unico": così il ministro della cultura, Giuli
Ennesima scoperta eccezionale negli scavi di Pompei dove è emersa una "nuova" villa dei Misteri. Si tratta di una grande sala per banchetti affrescata da un ciclo di pitture che raccontano, nel dettaglio, l'iniziazione ai misteri dionisiaci. Nella sala è stato rinvenuto un fregio a dimensioni quasi reali, cioè una "megalografia", proprio come accaduto nella villa dei Misteri e a più di 100 anni dalla sua scoperta. Gli archeologi hanno battezzato la dimora con il fregio "casa del Tiaso", proprio in riferimento al corteo di Dioniso.

I misteri di Dioniso
In base a quanto emerso, l'affresco decora la grande sala su tutti e tre lati che non si affacciano sul giardino e rappresenta a dimensioni praticamente reali il corteo di Dioniso, con le baccanti, danzatrici e cacciatrici e con i giovani satiri ritratti con le orecchie appuntite. Al centro della rappresentazione si può notare un'inizianda, cioè una donna mortale che, attraverso un particolare rituale, sta per essere iniziata nei misteri di Dioniso, il dio che muore e rinasce, promettendo lo stesso destino ai propri seguaci. "La baccante esprimeva per gli antichi il lato selvaggio e indomabile della donna”, ha sottolineato il direttore del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel. Proprio “l'opposto della donna 'carina', che emula Venere, dea dell'amore e delle nozze, la donna che si guarda nello specchio, che si 'fa bella'. Sia il fregio della casa del Tiaso sia quello dei Misteri mostrano la donna come sospesa, come oscillante tra questi due estremi, due modalità dell'essere femminile a quei tempi", ha poi aggiunto.
Giuli: “A Pompei aperto uno squarcio su un mondo straordinario”
"La bellezza e la sapienza ancora una volta vincono su tutto e la luce della civiltà, che noi qui vediamo anche se il cielo oggi è un po' coperto, ma la sentiamo, la avvertiamo, emana da questi affreschi, da questi ambienti straordinari, e può illuminare ancora le nostre vite e le nostre coscienze". Queste le parole del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, giunto a Pompei per osservare da vicino la nuova scoperta. "È un momento storico, un momento in cui Pompei si disvela a noi ancora nella sua misteriosa grandezza, perché questo ciclo di affreschi rappresenta qualcosa di unico, di cui ci sono poche tracce tra le testimonianze archeologiche che non siano semplicemente delle fonti letterarie, quindi è realmente uno squarcio particolare che si apre su un mondo straordinario", ha proseguito il ministro. "Immaginatevi come sarà questo posto tra un secolo quando è altamente probabile che nessuno di noi sarà più qua. Ci sarà qualcuno che starà studiando questo giorno, questo momento e verrà storicizzato, periodizzato questo momento, cioè il momento in cui è stato scoperto il ciclo di affreschi della casa del Tiaso”, ha poi concluso Giuli.
