Incendio all'Inalca di Reggio Emilia, stabilimento distrutto. Aperto fascicolo di indagine

Cronaca
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È successo intorno all’1.30 di notte. L’azienda è stata completamente avvolta dalle fiamme e i vigili del fuoco sono ancora al lavoro. Nessun ferito, alcuni abitanti della zona sono stati evacuati per sicurezza e il Comune ha invitato a tenere le finestre chiuse. In corso gli accertamenti della polizia. Intanto l'azienda ha fatto sapere che "saranno attivati gli ammortizzatori sociali a tutela dei livelli occupazionali"

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Grosso incendio nella notte all’Inalca di Reggio Emilia, azienda leader nelle carni. Le fiamme sono divampate nello stabilimento di via Due Canali e intorno all’1.30 diverse squadre dei vigili del fuoco (il corpo di Reggio Emilia, coadiuvato da quelli di Modena, Parma e Bologna) sono intervenute per domarle. La colonna di fumo è stata visibile da lontano e il calore ha sciolto le tapparelle di alcune case vicine allo stabilimento. Non risultano feriti, anche se i residenti della zona sono stati evacuati per sicurezza. Le cause sono in corso di accertamento da parte della polizia e la procura ha aperto un fascicolo. Al momento si indaga senza escludere nessuna ipotesi, anche se dalle prime informazioni raccolte non ci sarebbero elementi che fanno pensare al dolo.

L'incendio - ©Ansa

Comune: "Chiudete finestre"

Il Comune di Reggio Emilia, in via precauzionale, ha suggerito alla popolazione presente nelle aree adiacenti all'area dove si è sviluppato il grosso incendio di non soggiornare nei pressi dell'incendio e chiudere le finestre. Tuttavia, le prime analisi condotte dall'Agenzia regionale per l'ambiente Arpae "rilevano valori al di sotto dei limiti". Sono stati avviati monitoraggi a più lunga durata nelle prossime 24-48 ore. Campionamenti ad hoc anche in vicini istituti scolastici. "I tecnici di Arpae - si spiega - hanno effettuato i campionamenti degli inquinanti tipici della combustione nelle aree esterne all'impianto, con fiale di adsorbimento a lettura diretta (formaldeide e acroleina, in considerazione della combustione dei contenitori in materiale plastico utilizzati per il confezionamento) ottenendo valori al di sotto del limite di rilevabilità strumentale. Sono stati inoltre effettuati campionamenti istantanei mediante campionatore a sacche, i cui risultati saranno disponibili nei prossimi giorni". 

L’azienda

Lo stabilimento Inalca, a Reggio Emilia, appartiene al gruppo Cremonini. L’azienda è leader assoluto in Italia nonché uno dei maggiori in Europa nel settore delle carni bovine. Le fiamme sarebbero divampate dal locale tecnico dello stabilimento Inalca e da qui l'incendio si sarebbe esteso al capannone dell'azienda Quanta-Stock&Go, magazzino di stoccaggio delle materie prime per conto di Cirfood, azienda leader nella ristorazione collettiva e che include anche la parte logistica curata da Transcoop e Coopservice. Cirfood in questo impianto stoccava le materie prime per farle arrivare alle mense scolastiche di quasi tutto il Nord Italia. La superficie complessiva interessata dal rogo è pari a 23mila metri quadri, situati all'interno di un unico grande sito produttivo che include anche Salumifici GranTerre (la nuova società di Gsi e Bonterre), il cui stabilimento, però, non è stato intaccato dalle fiamme. 

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Attivati ammortizzatori sociali per 180 lavoratori

Nel pomeriggio oltre un centinaio di lavoratori dell'azienda si sono radunati davanti ai cancelli dell'Inalca, in lacrime e preoccupati per le sorti dell'attività produttiva del sito. I sindacati hanno chiesto un incontro con la proprietà per attivare subito ammortizzatori sociali e salvaguardare i lavoratori. Inalca in una nota ha subito fatto sapere di essere "impegnata a garantire il futuro dei circa 180 lavoratori e con le parti sociali saranno attivati gli ammortizzatori sociali a tutela dei livelli occupazionali". L'azienda ha anche confermato che "nessuna persona è stata coinvolta nell'incendio: questa è stata la prima preoccupazione dell'azienda". Quanto alle cause, "al momento è prematura qualsiasi considerazione: sono in corso le indagini da parte delle autorità competenti". Lo stabilimento "era destinato alla lavorazione di carni fresche per conto terzi, con prodotti confezionati destinati alla grande distribuzione. L'azienda sta riprogrammando la produzione negli altri stabilimenti del Gruppo" ed "è impegnata a garantire il futuro dei circa 180 lavoratori. Con le parti sociali saranno attivati gli ammortizzatori sociali a tutela dei livelli occupazionali". Per quanto riguarda l'impatto ambientale, "al momento non sono segnalate situazioni di eventuali contaminazioni".

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