Perugia apre fascicolo dopo l'esposto del Dis contro la Procura di Roma guidata da Lo Voi
Cronaca
La Procura di Perugia “ha provveduto a iscrivere l'esposto del Dis su presunte rivelazioni di notizie riservate comunicate alla Procura della Repubblica di Roma", ha annunciato l'ufficio del capoluogo umbro. "Non può essere riferito il contenuto dell'iscrizione né il registro in cui è stata disposta, trattandosi di informazioni coperte dal segreto", ha aggiunto. Il caso riguarda la pubblicazione di informative di intelligence, in particolare dell'Aisi, su Gaetano Caputi, capo di Gabinetto di Giorgia Meloni
La Procura di Perugia ha incardinato in un procedimento l'esposto ricevuto dal Dis su presunte rivelazioni di notizie riservate da parte dei pm di Roma, guidati da Francesco Lo Voi, in relazione all'indagine avviata dopo una denuncia da parte di Gaetano Caputi, capo di gabinetto della premier Giorgia Meloni. La Procura di Perugia “ha provveduto a iscrivere l'esposto del Dis su presunte rivelazioni di notizie riservate comunicate alla Procura della Repubblica di Roma", ha annunciato l'ufficio del capoluogo umbro, che quindi ha aperto un fascicolo sulla Procura guidata da Lo Voi. I pm umbri, coordinati da Raffaele Cantone, hanno specificato che "non può essere riferito il contenuto dell'iscrizione né il registro in cui è stata disposta, trattandosi di informazioni coperte dal segreto". Il fascicolo, comunque, sarebbe a carico di ignoti. Si tratta di un primo passo che servirà ai magistrati per poter analizzare l'incartamento del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza ed effettuare, eventualmente, acquisizioni di atti dopo avere affidato delega alla polizia giudiziaria. Il caso riguarda la pubblicazione di informative di intelligence, in particolare dell'Aisi, su Gaetano Caputi, capo di Gabinetto di Giorgia Meloni: la Procura di Roma, secondo il Dis, avrebbe violato la legge diffondendo un documento riservato sulla vicenda.
Il comunicato di Cantone
"L'iscrizione è stata disposta nel rigoroso rispetto dei criteri indicati dall'art. 335 cpp, come modificato dal d.lgs n. 150/22 (riforma Cartabia), e dalla direttiva dell'ufficio in materia", si legge nel comunicato firmato dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Nel documento della Procura di Perugia si spiega anche che "il procedimento è stato assegnato al sostituto individuato secondo il criterio predeterminato e automatico e, in relazione alla particolare delicatezza dei fatti in esso esposti, si è ritenuta opportuna la codesignazione dello scrivente". Cioè il procuratore capo Raffaele Cantone.

Vedi anche
Esposto del Dis contro la Procura di Roma: “Diffuse carte riservate”
Le ipotesi
Quanto richiamato dalla Procura di Perugia nel comunicato con il quale annuncia l'iscrizione dell'esposto depositato dal Dis, fa ipotizzare che il fascicolo sia con ogni probabilità a carico di ignoti. In particolare per il richiamo al "rigoroso rispetto" dei criteri indicati dall'articolo 335 del codice di procedura penale, "come modificato con la cosiddetta riforma Cartabia, e dalla direttiva dell'ufficio in materia" della Procura di Perugia. Si tratta di un'ipotesi, comunque, in quanto la Procura di Perugia ha specificato che "non può essere riferito il contenuto dell'iscrizione né il registro in cui è stata disposta, trattandosi di informazioni coperte dal segreto". Nel documento allegato al Progetto organizzativo dell'Ufficio pubblicato sul sito della Procura si specifica che "per quanto riguarda i criteri di scelta dei modelli" per l'iscrizione di un procedimento "l'elemento discrettivo principale è costituito dall'individuazione o meno, nel caso concreto, di una notizia di reato, potendosi iscrivere a 21 e 44 solo atti che la contengono". Nello stesso testo la Procura si sofferma sulle modifiche introdotte dalla riforma Cartabia e sulla scelta di operare "una sorta di filtro preliminare alla iscrizione". "Consistente - prosegue il testo - nella effettuazione di attività di verifica e della consistenza indiziaria previa rubricazione del fascicolo a modello 44 o 45, virando indiscutibilmente per la seconda delle due opzioni".

Vedi anche
Chi è Francesco Lo Voi, il Procuratore di Roma che ha indagato Meloni
La difesa di Lo Voi
Nell'esposto, il Dipartimento che coordina l'attività degli 007 contesta alla Procura capitolina la violazione del comma 8 dell'articolo 42 della legge speciale istitutiva dei servizi segreti in quanto piazzale Clodio, a cui è stata trasmessa una informativa dai servizi classificata come "riservata", avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitarne l'indebita diffusione. Accuse che però Lo Voi respinge e attende una convocazione al Copasir, la "sede opportuna" al netto delle decisioni che prenderà Perugia, per offrire i suoi chiarimenti. Il capo dei pm romani difende l'operato del suo ufficio: non c'è stato alcun reato in quanto la norma speciale viene applica in caso di azione coattiva da parte della Procura, con ordine di esibizione di atti al Dis. Nel caso in esame, secondo la tesi difensiva, ciò non sarebbe avvenuto: nessun ordine e quindi nessuna infrazione della legge ma è stata, invece, correttamente applicata la legge generale a tutela del diritto di difesa con il deposito degli atti nella chiusura delle indagini a carico di alcuni giornalisti.
